Mps ha annunciato la proroga del distaccamento per altri dieci anni di 270 lavoratori

Le decisioni aziendali sono incomprensibili”. Ad affermarlo i sindacati nei confronti delle ultime scelte fatte da Banca Montepaschi, come la proroga per altri dieci anni del distaccamento di 270 lavoratori.

“Nei giorni scorsi – affermano i sindacati -, come scritto nel nostro comunicato del 16 settembre, avevamo diffidato l’azienda dal proseguire con le iniziative che ci avevano sottoposto con l’invio di tre lettere di procedura riguardanti la chiusura di ulteriori 50 filiali, la revisione del modello corporate e il distacco in Fruendo di 270 colleghi attraverso l’utilizzo inedito del contratto di rete. Il 27 settembre, solo un giorno dopo il nostro sciopero, la banca ha recapitato ai colleghi distaccati in Fruendo la comunicazione che il loro distacco si protrarrà per i prossimi 10 anni, fino al 2031″.

“Per queste ragioni – continuano i sindacati – e per la gravità della situazione in cui nostro malgrado ci troviamo, confermiamo la nostra intenzione di proseguire con tutte le iniziative possibili, compresa la denuncia nei confronti dell’azienda per comportamento antisindacale (Art.28), per contrastare operazioni che, soprattutto in questo momento, non hanno motivi di essere portate avanti“.

“In particolare – spiegano i sindacati -, la proroga del distacco è incongrua e offensiva per i 270 colleghi attualmente interessati e paventa inoltre, visto il sottostante del ‘contratto di rete’ che si presta potenzialmente ad un utilizzo estensivo e incontrollabile per il prossimo futuro, scenari preoccupanti anche in relazione agli esuberi che potrebbero determinarsi con la possibile – anche se ad oggi non confermata -operazione societaria che si sta delineando”.

“Si tratta di una operazione ingiusta per le lavoratrici e i lavoratori interessati nell’immediato al distacco – concludono i sindacati -, che apre ad uno strumento in grado di assorbire possibili future tensioni occupazionali e che è completamente fuori contesto vista la durata decennale del distacco stesso, arco temporale chiaramente incompatibile con il futuro al momento non prevedibile e per questo ulteriormente sospetta. In questa fase, inoltre, non c’è alcuna ragione per la banca di continuare a dare corso a progetti rivenienti dal Piano Industriale stand alone. Al contrario sarebbe auspicabile che il management ed il CdA si limitassero ad operare per l’ordinaria –e possibilmente buona–amministrazione”.

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