Nuova lettera agli amministratori di Mps e a Mario Draghi: “Revocare l’assemblea e riconvocarla”

Torna all’attacco Giuseppe Bivona, rappresentante di Bluebell Partners Ltd, socio di minoranza di Monte dei paschi. Con una nuova lettera inviata a tutti i consiglieri e, per conoscenza, anche al presidente del consiglio Mario Draghi, l’azionista Mps chiede di revocare l’assemblea dei soci, convocata per il 6 aprile e “riconvocarla il 18 maggio, integrando l’ordine del giorno con la richiesta di azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici Alessandro Profumo e Fabrizio Viola”. Il motivo dello slittamento sarebbe nel fatto che il Tribunale di Milano ha spostato al 13 aprile il deposito delle motivazioni della sentenza di condanna per Profumo e Viola, in base alla quale Mps ha accantonato 400 milioni di euro.

“Bluebell Partners Ltd (Bluebell) – scrive Bivona – in quanto socio di Banca Monte dei Paschi di Siena desidera esprimere il più profondo biasimo per il Vostro censurabile operato per aver convocato l’assemblea dei soci il prossimo 6 aprile senza aver inserito all’ordine del giorno la proposta di azione sociale di responsabilità contro gli ex amministratori Alessandro Profumo e Fabrizio Viola condannati per gravi reati finanziari e causa di gravissimi danni al patrimonio della Banca”.

“Con sentenza emessa il 15 ottobre 2020 – si legge nella lettera -, il Tribunale di Milano ha condannato gli ex amministratori di Mps Alessandro Profumo e Fabrizio Viola a sei anni di prigione, 2,5 milioni di euro di sanzioni, 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e 2 anni di interdizione dagli uffici direttivi di imprese in quanto rei di aver falsificato i bilanci della Banca e aver commesso il reato di manipolazione informativa. Come conseguenza diretta ed immediata del riconoscimento di colpevolezza, il successivo 5 novembre 2020 la Banca ha spesato in bilancio accantonamenti per circa quattrocento milioni di euro su cause per miliardi di euro che hanno come fatto-presupposto le condotte illecite la cui rilevanza penale è stata pure accertata. Le cause riguardano
principalmente richieste risarcitorie avanzate da soci/ex-soci che hanno acquistato azioni e/o sottoscritto aumenti di capitale sulla base di bilanci pacificamente falsi (come proprio il sottoscritto aveva denunciato)”.

“Si chiede – conclude la lettera – al Presidente del Consiglio Mario Draghi ed al Governo di intervenire senza indugio onde sanare la deprecabile condotta omissiva del Consiglio d’Amministrazione della Banca, posto che un atteggiamento inerziale su questa materia anche da parte del Governo (il Mef è azionista di controllo con il 64% del capitale) dimostrerebbe una precisa volontà politica di proteggere un interesse particolare – quello di banchieri che si sono macchiati di gravi reati finanziari ed hanno arrecato un danno ingente ed ingiusto al patrimonio della Banca – a scapito dell’interesse pubblico e dell’interesse dei soci privati e del mercato. Se questo è quanto il Governo intende fare, è bene saperlo e soprattutto documentarlo, come si intende fare per mezzo di questa comunicazione”.

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