Mps

Via libera, come da attese, dagli azionisti di Mps al maxi-aumento di capitale da 2,5 miliardi, nel corso dell’assemblea, tornata in presenza dopo oltre due anni.

E’ arrivato l’ok a larga maggioranza da parte dei soci. L’aumento di capitale di Mps si farà, la corsa parte dal prossimo ottobre, come ha sottolineato l’ad Lovaglio: “E’ l’inizio ufficiale della partita, adesso si corre, in ottobre partiremo. Fin dal primo giorno il cda compatto ha detto che siamo concentrati sui 2,5 miliardi da portare a casa in un’unica soluzione”.

Nella sede di viale Mazzini a Siena ha votato a favore dell’aumento il 99,63% dei presenti. L

I 2,5 miliardi di aumento di capitale garantiranno una adeguata patrimonializzazione. Entro fine novembre si procederà al piano di esodi incentivati.

Il supporta arriva non solo dai soci ma anche dai sindacati, come lo stesso Lovaglio ha tenuto a sottolineare: “Abbiamo riscontrato notevole supporto dai sindacati e tutti assieme abbiamo messo in piedi l’iniziativa che prevede che noi dobbiamo finanziare questo esodo, che riguarda più di 3mila risorse, a fronte di una legge che scade a novembre, quindi i tempi sono necessariamente brucianti”.

L’operazione sul capitale della banca senese sarà su due fronti: l’azionista pubblico garantirà i propri 1,6 miliardi, ma occorre trovare sul mercato i 900 milioni mancanti. Per questo saranno determinati i cosiddetti anchor investor Anima e Axa.

Lovaglio ha voluto assicurare i soci sulla bontà del piano 2022-26 per il rilancio della banca. “Capisco che ci possa essere molto scetticismo sul piano, perchè non è facile dare fiducia, ma abbiamo voluto dimostrare che siamo seri e che vogliamo fare le cose per bene. Abbiamo già realizzato importati passi nella sua implementazione: l’accordo sulle uscite è un elemento fondamentale – ha spiegato -, abbiamo deliberato le fusioni delle società in un’unica istituzione, abbiamo già venduto 900 milioni di crediti deteriorati e abbiamo attivato la nuova organizzazione commerciale”.

Infine, per quanto riguarda l’eventualità della cessione della banca la presidente Grieco ha tolto ogni dubbio dicendo che l’attenzione del management resta sul piano industriale e, al momento, su nessuna altra ipotesi nemmeno quella di una eventuale cessione.

Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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