Mps, uscita anticipata per altri 500 addetti entro novembre. Le uscite avverranno su base volontaria attraverso il ricorso al fondo di solidarietà

Uscita anticipata per altri 500 addetti. Il Monte dei Paschi ha attivato la procedura sindacale per l’uscita anticipata entro il prossimo primo novembre che avverrà su base volontaria attraverso il ricorso al fondo di solidarietà. Una nuova tranche di uscite del personale che rientra in uno dei target del piano di ristrutturazione 2017-2021, approvato dalla Commissione europea per il via libera alla ricapitalizzazione precauzionale.

Il piano prevede una riduzione di organici complessiva di circa 3.600 unità rispetto ai numeri di fine 2016 ed è stato in gran parte già realizzato. Le ultime uscite si sono registrate nell’aprile del 2019. Il primo incontro per la nuova procedura, riferiscono i sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin di Banca Mps si è svolto oggi con la richiesta dei sindacati di riconsiderare in almeno 48-50 mesi il periodo massimo di permanenza del fondo, inizialmente stimato dalla Banca in 44 mesi, per ampliare la platea dei colleghi che potrebbero chiedere l’adesione.

Secondo le sigle sindacali il Monte dei Paschi ha indicato che nel caso di permanenza massima nel fondo fino a 50 mesi, i dipendenti in possesso dei requisiti per l’uscita anticipata in attesa della quiescenza sarebbero circa 1500. Il Monte dei Paschi alla fine del 2016 aveva 25.600 dipendenti, scesi a 23.500 alla fine del 2017 e a 22mila alla fine del 2019. La riduzione del personale è stata accelerata dalla vendita delle banche estere del gruppo.

Riguardo alla trattativa per gli esodi anticipati avviata oggi, Banca Mps, riferiscono i sindacati, ha dichiarato che saranno applicate tutte le condizioni e tutte le garanzie individuate nelle trattative pregresse sul tema degli ammortizzatori sociali di settore, concordate a suo tempo con i sindacati. Le sigle del Monte dei Paschi, inoltre, in considerazione dell’attuale scenario economico e sociale, hanno chiesto di inserire nell’accordo la previsione di un cospicuo numero di assunzioni in tempi brevi da destinare in via prevalente alle filiali.

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