Emergenza Covid, il Movimento Civico Senese avverte: “La Toscana rischia la zona arancione. Il pericolo è anche quello che vengano trascurate le altre malattie”

Le preoccupazioni manifestate nei mesi scorsi sulla seconda ondata della pandemia si sono puntualmente verificate: il sistema ospedaliero, che non ha subito nel periodo estivo particolari riorganizzazioni per prepararsi al peggio, è andato subito in difficoltà e particolarmente allarmanti sono le notizie che arrivano dal vicino ospedale di Empoli ed il grido di allarme che giunge forte anche da Pisa

A ciò si aggiunge il timore che anche la nostra Regione possa finire presto in ‘zona arancione’.

Ci aspettiamo purtroppo il ripetersi dei problemi che furono propri della prima ondata, con la trasformazione di interi reparti in aree Covid, con la conseguenza, come denunciammo allora, della sottovalutazione di tutte le altre patologie.

Ora vorremmo sperare che questa situazione non si ripeta alla stessa maniera, tenuto conto che il periodo autunno-invernale che abbiamo davanti è particolarmente lungo e non si può trascurare la cura di patologie anche gravi per 7/8 mesi.

Pertanto, Il Movimento Civico Senese ritiene, che debbano essere allertate e chiamate a collaborare tutte le strutture che sono in grado di gestire o costruire presidi assistenziali da campo e punti di soccorso: Forze Armate, Croce Rossa Militare e Civile, Associazioni di volontariato, Associazioni sportive e quanti siano in grado di offrire un contributo in termini di strutture, di mezzi e uomini, possono fornire un valido aiuto alle necessità che sono soverchianti rispetto alle risorse in campo.

E’ il momento dell’operatività e, nel rispetto di competenze e professionalità, occorre che il buon senso superi le regole della burocrazia per salvaguardare quanto più possibile la vita e la salute delle persone.

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