In programma le “lectio magistralis” di Brescianini e Ferrucci

Prosegue a Montepulciano “Maestri Fuori Classe”, Festival dell’Apprendimento Continuo giunto alla quinta edizione e organizzato in collaborazione e con il contributo del Comune di Montepulciano.

Ogni giorno, nel Palazzo del Capitano, con la collaborazione della Biblioteca Archivio “Piero Calamandrei”, si sussegue una fitta serie di laboratori e seminari che culmina poi, ogni sera alle 19, nella Sala Master, in una lectio magistralis, ovvero un incontro monografico con un personaggio rappresentativo della cultura italiana. Il tutto sempre ad ingresso gratuito.

In attesa dell’arrivo del giornalista Claudio Fava e dello scrittore Eraldo Affinati, le cui “lectio” – particolarmente attese – sono in programma, rispettivamente, venerdì 16 e sabato 17, ugualmente alle 19 nella Sala Master, grande interesse hanno suscitato gli incontri con il monaco camaldolese Padre Natale Brescianini, coach e formatore estremamente brillante, e con il filosofo e psicoterapeuta Piero Ferrucci, di cui sono state immediatamente apprezzate la semplicità e al tempo stesso la profondità.

Entrambi hanno affrontato il tema generale del festival che è quello del “cambiamento” da affrontare con la “cura” indispensabile per accompagnare la crescita, la trasformazione, a cui tutti siamo chiamati e siamo soggetti.

“Ho svolto attività lavorativa per due anni presso una piccola aziende del veronese – ha detto Padre Natale Brescianini, la cui attività si estende anche al mental coach – e nella mia esperienza di impiegato sentivo dire spesso: un conto è la vita, un conto è il lavoro. E lì che mi sono appassionato al mondo della formazione e del coaching che in fondo è semplicemente un’attività in cui una persona si affianca ad un’altra per farla crescere. Una sorta di padre spirituale sì, ma del tutto rivisitato in base ai metodi e linguaggi moderni”.

Inevitabili i rimandi al periodo della pandemia ed al post-covid. A questo proposito il filosofo Piero Ferrucci ha tenuto a precisare che “il periodo difficile non è terminato. Ma la pandemia ci ha almeno insegnato a riscoprire noi stessi. Per quanto possa essere difficile la lezione che vita ci mette di fronte, non esistono dunque sfide impossibili. 

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