Suse Oliveira ha aperto una rosticceria pochi giorni prima dell’inizio della pandemia ed è stata colpita duramente dalla crisi economica

La pandemia ha avuto un impatto devastante sulle nostre vite. Molte famiglie sono state sconvolte da un lutto, altre invece sono state travolte dalla crisi economica. E’ il caso di Suse Oliveira, 53 anni, italobrasiliana, vive in Italia da 30 anni, è sposata e ha una figlia di 18 anni, ma non riesce più ad andare avanti con i pagamenti di una rosticceria a Montepulciano. Per questo ha scritto una lettera di aiuto all’organizzazione “Brasiliani nel mondo”.

“Dopo aver avuto un tumore al seno nel Gennaio del 2019 – racconta Suse Oliveira – e dopo che non ero stata pagata nel corso della mia ultima esperienza lavorativa, ho trovato l’occasione della mia vita, cioè, una rosticceria a Montepulciano a Gennaio del 2020. Ho firmato il contratto precisamente circa cinque giorni prima che venisse ufficializzata la presenza del Covid-19 in Italia. E la cosa più importante è che dopo non avendo i soldi e non avendo l’età che mi permetteva di trovare un lavoro, abbiamo preso un prestito di 35.000 euro che dura otto anni e dove andremo a restituire molto di più, insieme a mio marito. Non abbiamo nessun tipo di aiuto, sono disperata come tanti”.

“Il proprietario dell’immobile – continua la donna – mi ha già dato lo sfratto a dicembre, ma l’udienza che sarebbe stata a gennaio è stata rinviata a marzo perché gli sfratti erano sospesi. Poi, ho tutte le utenze rateizzate, pagando quando posso e rischiando di rimanere senza luce, gas e telefono….e come potrei “provare” a lavorare senza? So anche che tanti hanno aperto la partita Iva nel 2020 per avere gli aiuti dallo Stato e c’è stato un controllo mirato,  giustamente, ma io no. E dall’ultima bozza, come per gli altri Dpcm dell’ex Presidente Conte, l’aiuto andrà per coprire il fatturato (assente) del 2020 a confronto del 2019″.

“Poi, c’è stato un aiuto per pagare l’affitto – prosegue Suse Oliveira -, ma, soltanto se eri aggiornato con i pagamenti. Allora, come titolare di partita Iva 2020 chiedo aiuto. Non posso chiudere l’attività e ritrovarmi con più di € 20.000 da pagare oltre alla rata del Prestito che è di 600 euro al mese. Se avessi almeno la possibilità di un prestito da parte della Regione, dello Stato o della Banca da restituire con ‘piccole rate’ i primi due anni e poi una rata intorno a €200/300 massimo, riuscirei sicuramente a restare in piedi”.

“L’altro aggravante è che per via del primo decreto ho potuto aprire la mia rosticceria soltanto a maggio. Quando ho aperto avevo già bollette e affitto da pagare e non ho lavorato tanto ovviamente, in più non posso fare consegna a domicilio oltre a un raggio di 1 km perché non ho la macchina aziendale (altra esigenza). Per completare, ho consegnato le chiavi del locale il 1 Ottobre 2021 con tutta l’attrezzatura che dovrò pagare per altri sei anni e mi è arrivato da pagare la 4a rata dell’INPS e non so come fare per pagare. Non ho potuto pagare prima, immaginate adesso. Sono disperata – conclude -, chi aiuta una partita Iva 2020?”

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