“Serve una legge per un cambio di prospettiva: sia luogo di creazione valore”

Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia, Consigliere del Ministro Gelmini e punto di riferimento per le montagne dell’Appennino, ha parlato dei temi relativi alla montagna a margine di un incontro con i sindaci dei comuni montani dell’Appennino toscanoLuca Masneri, sindaco del Comune di Edolo, impegnato a redigere la legge quadro sulla montagna. 

“Con il governo Draghi e il Ministro Gelmini c’è stata una svolta significativa sulla montagna riconosciuta da tutti – afferma Mazzetti -. L’Italia è uno dei paesi europei con più montagne e con caratteristiche molto differenti ma deve rilanciare le sue politiche pubbliche per la montagna con un cambio di prospettiva: la montagna può essere un luogo dove si crea valore. L’obiettivo che ci siamo posti è avere finalmente una nuova legge complessiva sulla montagna, un sistema per sua natura eterogeneo che spazia dalla Val d’Aosta fino alla Sicilia passando per l’Appennino, proprio quest’ultimo, per le sue caratteristiche e peculiarità, considerato come una ‘montagna minore’, merita di essere valorizzato di più rispetto a quanto fatto fino ad ora nelle politiche per la montagna. Tra i vari punti toccati dalla legge: scuola, trasporti, infrastrutture materiali e digitali, servizi ecosistemici, fiscalità di montagna; tutti punti critici adesso che dobbiamo risolvere una volta per tutte. Una strategia per far sì che si preservino le comunità di montagna, a forte rischio spopolamento, con un conseguente aumento dissesto idrogeologico e non solo, e che si possa vivere e lavorare sulle montagne, anche avviando nuove attività, come nelle aree urbane”.  

“Non è solo un progetto conservativo – continua Mazzetti -, è una legge per accompagnare il cambiamento verso un’economia di territorio diversa e più sostenibile. Molto innovativo il passaggio sulle professioni della montagna: dai maestri di sci fino agli agricoltori e gli operatori forestali. Un punto su cui tutti hanno dato la priorità e su cui cercheremo di intervenire è quello della classificazione per numero di abitanti: il limite dei 5000, che penalizza molto nell’accesso a bandi e risorse, a partire dal Pnrr, dovrà essere rivisto nell’ottica delle specificità territoriali e non numeriche così da non lasciare fuori i comuni fra i 5.000 e 15.000 abitanti.

“Stiamo lavorando rivedere quel rapporto di centro-periferia che tanto ha inciso sui territori erroneamente considerati marginali. Grazie a questa legge – conclude Mazzetti -, che possiamo ancora integrare e migliorare con il supporto del ministro Gelmini, ma soprattutto dopo dovrà rimanere un costante dialogo tra i territori e tra i territori e la politica, con un metodo e una sinergia ora rodata, per mantenere alta l’attenzione sulla montagna come è stato fatto in quest’ultimo anno”.  

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui