Un volontario della Misericordia di Siena alla guida di uno dei primi tir carichi di beni per i profughi ucraini. L’arrivo al confine con la Polonia

Una partecipazione numerosa che ha visto la risposta repentina di tutta la comunità. Siena, la sua provincia, la Toscana e i cittadini di tutta Italia si sono attivati per dare il loro contributo nella raccolta di beni destinati ai profughi dell’Ucraina. Una mobilitazione che ha visto la solidarietà italiana brillare, ma che ha richiesto anche un massiccio impiego di forza lavoro. Sono partiti sabato mattina da Firenze i primi tre mezzi carichi di acqua, cibo, vestiario e medicinali organizzati dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia: destinazione Polonia, a quel confine verso cui si stanno dirigendo i cittadini ucraini in cerca di salvezza e libertà. E in prima linea in questo lungo viaggio, c’è proprio la Misericordia di Siena. A raccontarci questa lunga traversata, infatti, è il volontario senese Gigi, alla guida di uno dei tir che ha raggiunto ieri sera Varsavia.

“Un viaggio lungo. Abbiamo perso un’oretta di tempo alla frontiera con l’Austria per compilare i permessi e i vari fogli necessari. Siamo in tutto 3 tir carichi di acqua, generi alimentari, vestiti e farmaci che verranno depositati in un magazzino a Varsavia, messo a disposizione dalla Siemens. Poi verranno distribuiti in modo che i profughi possano usufruirne una volta passato il confine”.

Un viaggio lungo quasi due giorni, un lavoro continuo e instancabile quello delle Misericordie che stanno continuando nelle raccolte. “Siamo i primi tre mezzi della Confederazione Nazionale. Viaggiamo anche insieme ad una Jeep di appoggio. Dopo di noi ce ne saranno altri, le raccolte stanno continuando”.

Una cooperazione tra volontari da tutta Italia: “Nel mio tir siamo io da Siena ed un ragazzo da Santa Croce sull’Arno. Poi ci sono due ragazzi di Avellino, un volontario della Misericordia di Impruneta e con noi c’è anche il coordinatore nazionale della federazione”.

Gigi, abilitato alla guida di mezzi pesanti, racconta quanto questo viaggio abbia un particolare valore.
“La guerra è una cosa che non si augura a nessuno, è un peso sulle coscienze di tutti. Siamo qui a portare aiuto, non siamo indispensabili ma fa piacere esserci”.

Durante la notte appena trascorsa, Gigi ci fa sapere che i tir hanno raggiunto con successo la destinazione e i volontari hanno potuto scaricare nei magazzini preposti.
“Siamo riusciti a scaricare tutti e tre i tir. Ripartiamo lunedì (oggi ndr.) e contiamo di essere a casa martedì”.

Arianna Falchi
Penna e cuore, dal 1991. Credo nella potenza delle parole, unica arma di cui non potrei mai fare a meno. Finisco a scrivere sui giornali un po' per caso, ma è quella casualità che alla fine diventa 'casa' e ho finito per arredarla a mio gusto. Sono esattamente dove vorrei essere. Ovvero, ovunque ci sia qualcuno disposto a leggermi.

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