Marco Biagioli, Meteo Siena 24: “La media di 16.2° registrata quest’anno a Siena è tipica del clima di Follonica o dell’Argentario. Dopo un inizio anno atipico, nei prossimi giorni andremo verso la normalità”.

Piste da sci senza neve, passeggiate al sole senza cappotto, zanzare; gennaio 2023 è iniziato – letteralmente – in un clima a dir poco bizzaro, che ha caratterizzato anche tutto il periodo natalizio. Ne abbiamo parlato con Marco Biagioli, meteorologo di Meteo Siena 24, che ci ragguaglia circa la situazione del senese e le previsioni dei giorni a venire.

Sembra che dopo un Natale piuttosto extra ordinario le temperature stiano tornando nella norma anche a Siena, arriverà l’inverno?

“Stiamo andando verso la normalità, che fin ora non c’è stata. Dopo una seconda metà di dicembre e un inizio gennaio anomali e caldissimi, arriverà l’inverno, nevicherà in montagna, come dovrebbe essere (mentre per il momento sull’ l’Appennino e l’Amiata non c’è un centimetro di neve), ma non dobbiamo aspettarci un freddo troppo intenso. Il freddo che arriverà sarà fondamentale anche per recuperare un equilibrio biologico, ad oggi chiunque può constatare che anche a Siena e Firenze ci sono le zanzare. Inoltre, se continuasse con questo clima, a fine febbraio avremmo tutte le colture in fioritura, con l’alto rischio di gelate”.

Questi periodi di caldo invernale si erano registrati già lo scorso inverno nel senese, possiamo dire che si sta affermando una tendenza?

“Dobbiamo considerare che, seppure a livello umano due o cinque anni ci sembrano molti, a livello climatico non lo sono. Per valutare una tendenza servono almeno dieci, venti, anche trenta anni; quindi, non possiamo dire che questo caldo anomalo invernale sia una tendenza acclarata, ma certamente è un campanello d’allarme il fatto che per due anni consecutivi, nello stesso periodo, ci sono stati record di caldo con registrazione di anomalie di temperature perduranti per settimane. Questo indica che sono sempre più frequenti le fasi di temperature superiore alla norma, rispetto a quelle inferiori alla media. Anche venti anni capitava che ogni due o tre anni ci fosse una/due settimane invernali di clima anomalo e caldissimo, ma erano episodi più isolati”

Per battuta si dice a volte ‘è stato un anno caldissimo, ma è comunque il più freddo dei prossimi trenta’. È così?

“No, non è proprio così. Il clima non segue una traiettoria per forza peggiorativa. Il prossimo anno potrebbe anche essere più freddo, ma certamente le anomalie calde sono sempre più frequenti. C’è comunque una tendenza al rialzo delle temperature, evidente anche nel nostro territorio. Nel 2022 per la prima volta, nella storia climatica di Siena città, si sono raggiunti 16.2° di temperatura di media annuale, battendo di quasi un grado il precedente record di 15.3°, registrato già nei primi anni del nuovo millennio. Consideriamo che solo fino a venti anni fa i 15° erano una soglia che sembrava quasi irraggiungibile, mentre negli ultimi anni le medie annuali della temperatura al mese hanno tutte superato quello scalino. La media di 16.2° registrata quest’anno a Siena è tipica del clima di Follonica o dell’Argentario”.

Le anomalie climatiche verificatesi nei mesi invernali dello scorso anno (specialmente con la scarsità delle precipitazioni) hanno generato un’acuta siccità estiva, che ha portato al collasso molte aziende e al razionamento dell’acqua anche nel senese. Da metà dicembre non piove, quale è la situazione ad oggi, si possono fare previsioni per l’estate?

“La cosa positiva che possiamo notare fin adesso, è che in autunno a Siena ha piovuto più dell’anno scorso, che si fa ricordare anche proprio per le scarse precipitazioni nei mesi invernali. Da metà dicembre non ha più piovuto, ma nei prossimi giorni, a più riprese, dovrebbero arrivare diverse precipitazioni, e dunque si spera che possa essere un inverno più piovoso del precedente. Le previsioni a livello stagionale son sempre complicate da fare, possiamo però dire che fortunatamente le piogge cadute in autunno hanno dato un bel respiro alle nostre riserve idriche, che potrebbero arrivare a giugno 2023 meno stremate di quanto non fossero nel giugno 2022. Ciò che serve ed è fondamentale per la formazione di riserve d’acqua è la neve in montagna, che ancora non c’è stata ma che sull’Amiata e sull’Appennino si attende per i prossimi giorni”.

Eleonora Rosi
Sono una giovane studentessa della facoltà magistrale di Lettere, maremmana di nascita, ho lasciato l'Argentario da quattro anni per vivere e studiare a Siena. Mi interesso di politica, ambiente e attualità, con il proposito di capire e raccontare la cronaca di un territorio tanto antico e ricco di storia quanto vivo e vitale come quello senese.

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