Immediata risposta dell’assessore all’istruzione alle parole di Pierluigi Piccini

Continua la polemica a distanza tra l’assessore all’istruzione Paolo Benini e Pierluigi Piccini sulle condizioni in cui versano le mense comunali. Ieri Benini aveva risposto alla lettera di lamentele dell’Osservatorio “Viva la pappa con il pomodoro” definendola una “strumentalizzazione politica”, puntando il dito Fiorini Pietro Iantorno, autore della lettera, e Pierluigi Piccini, che l’aveva pubblicata sul suo blog. L’ex sindaco Piccini ha risposto a sua volta, proprio sul suo blog, etichettando l’assessore come “ghostbuster”, dato che “vede dei fantasmi dietro le richieste che vengono dai cittadini o dalle associazioni di Siena”. Adesso, sui social, è arrivata l’ennesima replica di Benini.

“Caro Piccini – scrive l’assessore Benini -, l’unico fantasma che vedo in giro è il suo che aleggia da 30 anni su questa città. Un fantasma protagonista prima e comparsa per molto tempo dopo. Tutta la questione mense, come tutte le questioni che lei sempre solleva, sono politiche nel senso che hanno sempre secondi fini e l’interesse per l argomento primario è sempre minimo. Ed è in buonissima compagnia. E fa e fate bene, niente da dire, ma il punto è quel tono saccente con cui prova e provate sempre a dare insegnamenti modesti, soprattutto per un arrogante come me”.

“Ricordo i suoi primi interventi sulle mensa in consiglio – continua Benini -: ‘i sapori, gli odori, relativi alla permanenza o meno di una cuoca’. Bene io ho una visione culturale diversa rispetto a lei, soprattutto coerente e libera. Per esempio ci vogliamo interrogare sul nido appaltato per cui abbiamo avuto ‘moti’ popolari, comitati, bandiere, fischietti etc. Bene cosa è successo ? Funziona? Ci sono problemi? Pare di no giusto? Perché non viene detto? La lettera è strumentale, e di più lo mostra il fatto che sente il bisogno di reintervenire a chiarimento. Li è il vulnus. E non mi insegni il mio lavoro”.

“La lettera è su punti su cui è già stata data risposta – continua Benini -, e tanto è strumentale il dopo in cui qualcuno non chiarisce che il menù sciopero è determinato dai sindacati. Penso che il suo e vostro modo di fare politica rappresenti il ‘male assoluto’ (politicamente parlando) quindi come il male è anche banale“.

“Le mense hanno un giro d affari da 1 miliardo e mezzo l’anno circa – afferma Benini -, ci gravitano società di consulenza a bizzeffe che si arricchiscono (lecitamente) su questo business oltre ad omologare tutto, cosa che io disprezzo. Sono poi nomi che ritrovo coinvolti in altri programmi cittadini di altri istituti. Per carità non fraintenda, tutto legittimo, ma in netta controtendenza con ciò che io penso sulla omologazione e sulle società di consulenza in questo o in altro campo. Sono sempre legate ad economisti o al mondo dell’ economia ed io non sono proprio un amante di quel mondo. Direi di no!”

“Ciò non toglie che Asp debba assolutamente migliorare – spiega Benini – ed il tempo che gli dedico è molto e costante, ma senza che tutto ciò diventi una religione. Personalmente avrei mantenuto la cucina nelle scuole singole e non mi sarei troppo preoccupato se qualcuno voleva portare il cibo suo. La cultura del rispetto e dell’uguaglianza nella diversità non si raggiunge certo con la mensa dove l’ossessione sull’alimentazione serve più a coprire tutto il vuoto che c’è intorno che altro”.

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