L’intervento di Medici Senza Frontiere al festival della Salute a Siena

“Medici senza frontiere è un’organizzazione sanitaria internazionale, che opera in missioni di vario genere – commenta al Festival della Salute 2020 il dottor Di Bartolomeo, medico specialista in anestesia e rianimazione, che ha preso parte a molte spedizioni con Msf – sia in situazioni di grave crisi epidemiologica che in scenari di guerra o devastazione. Ci sono cinque centri operativi in Europa che si occupano di assegnarsi i vari progetti, ma poi la cooperazione dei medici è del tutto internazionale, senza frontiere. L’obiettivo di Msf è quello di assicurare assistenza sanitaria di qualità nei luoghi dove ci rechiamo in missione. Il primo aspetto fondamentale, prima ancora dell’avvento dei medici in loco, è fare un’attenta valutazione delle necessità e delle priorità, che variano a seconda del paese e del contesto. Occorre capire di cosa c’è bisogno per far arrivare le persone giuste e le cose giuste nelle varie missioni in giro per il mondo.”

Gli interventi di Msf sono spesso in paesi a basso reddito, dove il livello di istruzione e di sviluppo sono molto bassi. Ma l’emergenza Covid ci insegna che non bisogna mai abbassare la guardia.

“Le guerre sono vicine a noi più di quanto si possa pensare – conclude il dottor Di Bartolomeo – per questo ritengo che sia giusto imparare ad apprezzare la pace e tentare di mantenerla.

Per quanto riguarda invece le malattie infettive, è stato dimostrato in questi mesi con l’emergenza Covid che, laddove un problema diventa di interesse anche dei paesi ad alto reddito, la ricerca e lo sviluppo subiscono grandi accelerate, mentre per altre malattie che non toccano questi paesi, gli investimenti sono molto limitati. Ed invece la ricerca e lo sviluppo servirebbero proprio per poter intervenire in paesi a basso reddito, salvando molte vite umane.”

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