Una corrispondenza tra amiche del cuore, separate fisicamente dal lockdown ma unite da una fitta corrispondenza, che poi è diventata un libro

Una corrispondenza tra amiche del cuore, separate fisicamente dal lockdown ma unite da una fitta corrispondenza, che poi è diventata un libro. “Me ne basta la metà” è il primo libro delle due giovani autrici, Irene Pica e Giulia Fucile (Nina nel libro). Le due ragazze, una di Colle di Val d’Elsa e l’altra di Poggibonsi ma attualmente residente a Bastia Umbra, non sono scrittrici di professione e questo è il loro primo lavoro in questo settore, anche se Giulia lavora come copywriter freelance. Una lettura semplice ma appassionata, alla scoperta dei loro pensieri di giovani donne ma anche di molte tematiche quotidiane e appartenenti a tutti, come l’amore, l’amicizia e i lutti.

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Inizia tutto da uno scambio di riflessioni nel lockdown

Il primo lockdown, quello della primavera 2020, è stato il momento nevralgico per la nascita del primo libro di Irene Pica e Giulia Fucile. Due amiche del cuore, separate dalla distanza fisica ma sempre vicine, che decidono di abbandonare gli strumenti tecnologici che hanno consentito alle persone di vedersi e sentirsi in questi difficili mesi per andare a ricercare una forma classica e romantica di comunicazione come quella della lettera. “In un periodo in cui tutti noi cercavamo la vicinanza delle persone care” racconta Irene Pica, una delle autrici “abbiamo smesso di mandarci messaggi e di telefonarci. Abbiamo, invece, iniziato a scrivere i nostri pensieri, mettendoli nero su bianco. Dopo qualche tempo avevamo un vero e proprio flusso di pensieri, che abbiamo riordinato per farne un libro”.

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Quello che ne è uscito non è un vero e proprio romanzo epistolare. “Le due amiche iniziano a presentarsi al lettore” spiega l’altra autrice, Giulia Fucile (Nina nel libro) “poi iniziano a dialogare tra loro, ma c’è sempre un riferimento al lettore interno. E’ un dialogo in cui c’è sempre la presenza del lettore, un po’ perché abbiamo toccato tematiche comuni alle donne. La figura che emerge di più è quella della mamma, che noi abbiamo trattato come figlie, però esce anche come donna. Abbiamo pensato alle nostre mamme anche da un punto di vista esterno, come donne, interrogandoci sui loro amori, sui loro segreti. Abbiamo sempre avuto uno strano modo di stare insieme: siamo amiche molto intime ma siamo abituate a stare lontane e ci piace sperimentare cose nuove. In questo periodo abbiamo smesso di sentirci e andavamo nel libro per cercarci l’un l’altra”.

Me ne basta la metà: condividere per affrontare la vita

Irene e Nina sono amiche da una vita. Dai banchi della scuola elementare non si sono mai lasciate. Hanno condiviso gioie, dolori, amori, delusioni e aspettative. Sono diventate giovani donne e hanno deciso di mettere nero su bianco le loro emozioni, raccontandosi stati d’animo, ricordi e ambizioni. “Il nostro libro” racconta Giulia “non ha pretese dal punto di vista strutturale. Il punto di forza del libro è l’autenticità dei racconti. Questo libro vuole dare conforto, soprattutto in un periodo in cui ci siamo ritrovati da soli, non tanto nel lockdown, ma da soli in quello che può succederti nella vita. Abbiamo affrontato tematiche personali importanti per ciascuna di noi, ammettendo le nostre paure, e questo è già un primo passo. Estrapolando le nostre paure abbiamo cercato di essere di conforto alle donne soprattutto, perché noi siamo donne che aspirano a una famiglia ma anche alla carriera”.

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“Il titolo del nostro libro ‘Me ne basta la metà'” aggiunge Irene “racchiude proprio questo concetto: le cose, se condivise, si superano meglio, siano esse gioie o dolori”. Irene e Giulia, inoltre, si definiscono l’una la metà dell’altra: sono opposte e si compensano a vicenda. “Io sono emotiva” dichiara Giulia, “Irene è più concreta. Anche nella scrittura si notano bene le parti di Irene e quelle di Nina: Irene è più sintetica, io più romantica e sognatrice”.

Riscoprire le lettere quando tutto il mondo diventa digitale

Il libro “Me ne basta la metà” si basa sullo scambio di lettere tra due amiche che vivono lontane. Un ritorno al passato, allo scambio di lettere cartacee, in un momento in cui la maggior parte delle persone, anche quelle più anziane, si sono riversate sul web per rimanere vicine. “Da piccole” racconta Irene “eravamo abituate a scriverci delle letterine. Un giorno ne ho ritrovata una nel borsello, me la porto sempre dietro, e abbiamo avuto questa idea”. “Una cosa che ci ha fatto piacere” aggiunge Giulia “è aver avuto la conferma che abbiamo un’amicizia che tante persone non vivono. Sapevamo già di avere un rapporto raro, ma non così tanto. Tante persone ci stanno facendo notare che l’amore non è sempre al centro di tutto, l’amicizia è molto difficile da portare avanti. Abbiamo trovato il nostro modo di adattarci e di continuare questa amicizia a distanza. Il libro ci ha stimolato a superare i nostri limiti e ci ha fatto crescere, è stato una sorta di percorso terapeutico”.

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“Me ne basta la metà” è un libro sincero, riproduce in modo autentico i pensieri e i sentimenti di due giovani donne. Mettersi a nudo, però, è tutt’altro che semplice. “Non è stato facile” racconta Irene “specie per chi come noi è abituata ad essere solare con tutti senza mostrare quasi mai le proprie fragilità. Penso, però, che non si debba aver paura: quando si legge un libro si tende sempre a voler trovare un riferimento con il protagonista, una parola di conforto per capire come una persona è uscita da una difficoltà. Quindi il nostro ‘metterci a nudo’ può essere anche un modo per aiutare le altre persone a superare un piccolo ostacolo o a conoscersi meglio. Trovarsi da sole davanti a noi stesse e apprezzarsi è la difficoltà più grande ma anche il più bel traguardo da raggiungere”.

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Progetto illustrato da un’altra giovane donna

Irene e Giulia hanno trovato nel libro un modo per riscattarsi, raccontandosi e mettendosi alla prova. Adesso pensano già ad un secondo progetto, che probabilmente sarà basato sulla stessa formula. “La ragazza che ha fatto le illustrazioni” racconta Giulia “ha colto esattamente l’anima del nostro libro. Abbiamo creato una pagina su Instagram con disegni originali. I post sono realmente fatti da noi e l’idea sarebbe quella di ampliare questo rapporto scrittura-illustrazioni. Siamo consapevoli che creare un prodotto con tanto materiale fotografico porta all’aumento dei costi da sostenere, ma vorremmo arrivare a persone che fanno proprio questo di lavoro. Noi siamo tre donne, ma magari c’è un’altra persona che è interessata a scrivere o a disegnare. Vorremmo allargare la cerchia, creando una community non digitale, ma finalizzata alla realizzazione di un prodotto”.

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Veronica De Angelis è la ragazza che si è occupata delle illustrazioni del libro “Me ne basta la metà”. “Non le abbiamo dato indicazioni ben precise” racconta Irene “ci siamo limitate a farle leggere il libro, chiedendole di illustrarci come ci immaginava lei. Questa è la prima bozza che ci ha mandato ed è quella che abbiamo scelto, perché è divertente, scherzosa, ma soprattutto ci rappresenta”.

Il libro “Me ne basta la metà” di Irene Pica e Giulia Fucile è attualmente in distribuzione solo online. E’ possibile trovarlo sul sito www.youcanprint.it, ma anche su Amazon Prime, Mondadori Store, Libreria Universitaria e Feltrinelli Store.

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