Sono 418 in tutto il mondo i Master of Wine: da Montalcino, figlio del Brunello, arriva il primo italiano

Il primo Master of Wine italiano arriva dalla terra del Brunello. Si tratta di Gabriele Gorelli, sommelier e grafico pubblicitario di Montalcino, che ha appena raggiunto il prestigioso riconoscimento dell’Istitute of Masters of Wine, la più autorevole ed antica organizzazione dedicata alla conoscenza ed al commercio del vino istituita nel 1955 per formare i massimi esperti del vino al mondo.

Classe 1984, nato e cresciuto a Montalcino, la patria del Brunello, cui è legato da profonde radici familiari, Gorelli negli anni ha costruito un enorme bagaglio di conoscenze in campo enoico che spaziano dalla viticoltura alla comunicazione fino all’economia, facendone uno stimato brand builder di aziende enoiche, importatori e grandi ristoranti. Senza mai perdere di vista il fine ultimo di un percorso iniziato nel 2014, che l’ha visto crescere ed affrancarsi come uno dei punti di riferimento nella comunicazione del vino italiano all’estero.

“È una grandissima soddisfazione per il nostro territorio che un nostro concittadino sia il primo italiano a diventare Master of Wine – commenta il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – ci congratuliamo con lui per la sua professionalità e la sua capacità di arrivare dove è arrivato. A Montalcino non nascono solo grandi vini e prodotti di eccellenza ma anche grandi personaggi. Uno di questi è Gabriele Gorelli”.

Adesso Gorelli rappresenterà l’Italia nel gradino più alto della storica associazione inglese, vera e propria Onu del vino, al cui interno figurano 418 Masters of Wine, una élite che intreccia rapporti e competenze ai livelli più alti. Un ‘tavolo’ da cui l’Italia, il Paese con la più antica, ricca e complessa tradizione enoica al mondo, è stata sin qui assente, al quale adesso è pronta a sedersi.

Il ruolo dei Masters of Wine, storicamente, non è certo quello di piegare la produzione del vino al gusto imperante. Al contrario, è quello di rendere accessibile e comprensibile a tutti le eccellenze, valorizzandole e creando valore aggiunto lungo tutta la filiera – commenta Gabriele Gorelli, che tra le altre cose ha curato la sezione italiana della Sotheby’s Wine Encyclopedia 2020 – È fondamentale che un Paese complesso come l’Italia, da un punto di vista ampelografico, storico, stilistico, possa contare su un ambasciatore che lo rappresenti in ambito internazionale. Ancora oggi, nonostante il sapere enciclopedico degli anglosassoni, resistono convinzioni e pregiudizi sedimentati nei decenni, che restituiscono un’immagine distorta di quello che è il patrimonio enologico italiano. Perciò è fondamentale che ci sia qualcuno pronto a mettersi a disposizione dell’intera filiera, con la credibilità, l’autorità, ma anche il tono di voce ed il linguaggio adeguati, per rappresentare e raccontare l’Italia ed i suoi vini nel complesso universo del trade internazionale”.

Ma chi è il “Master of Wine”?

“Un Master of Wine – spiega Gabriele Gorelli – non deve “indovinare” i vini, ma dimostrare di averli compresi. Può sbagliare a riconoscere la varietà e la provenienza, entro certi limiti, ma è richiesta una grande sensibilità nel valutare lo stile produttivo e, soprattutto, la qualità. Ogni batteria di vini è un saggio che il candidato è chiamato a scrivere riguardo a provenienza, varietà, metodo di produzione, posizionamento nella piramide qualitativa e collocamento commerciale. La descrizione del vino segue una logica che porta a dare delle conclusioni, è un piccolo essay in cui si devono usare capacità analitica ed efficacia comunicativa. L’obiettivo è dimostrare che si ha un bagaglio di conoscenze abbastanza importante da poter rispondere ai quesiti posti, mettendo in fila i propri argomenti e producendo un saggio bilanciato nelle opinioni, realistico e ben motivato”.

Gli inglesi, pur non avendo alle spalle millenni di storia, come produttori, sanno essere pragmatici e metodici, e basare le proprie scelte su indicatori oggettivi. In conclusione, è questo il plus che un Master of Wine garantisce: il metodo di lavoro, l’organizzazione e la gestione strategica dei problemi.

Francesca Bonelli Grisostomi
Scrivere sempre, scrivere nonostante, scrivere e basta. ᴄ̴ᴏ̴ɢ̴ɪ̴ᴛ̴ᴏ̴ sᴄʀɪʙᴏ ᴇʀɢᴏ sᴜᴍ

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