Marco Antonio Lorenzini: “L’usanza di far correre il Palio ai cavalli che avevano già effettuato le prove di notte era solo una consuetudine”
“Non è scritto su nessuna pagina che i soggetti esordienti in Piazza del Campo non possano correre il Palio”. Queste sono le parole di Marco Antonio Lorenzini, capitano della Contrada dell’Aquila e decano dei capitani. Dall’inizio della pandemia fino a questo tempo più sereno, in argomento Palio, la domanda di tecnici e contradaioli era sempre la stessa e riguardava il possibile numero esiguo di cavalli che sarebbero arrivati alla scelta dei capitani. Eravamo abituati al fatto che i soggetti, prima di arrivare a correre il Palio, dovessero sostenere, almeno una volta, le prove di notte.
“Per uso e consuetudine, anche grazie – continua Marco Antonio Lorenzini – al grande numero di cavalli che tutti gli anni erano iscritti al protocollo, si era stata stabilita questa regola non scritta: alla tratta ci accedevano solamente i soggetti che, almeno una volta, avevano già sostenuto le prove di notte. Un’usanza diventata abitudine senza che però venisse mai regolamentata. Sono arrivato a questa conclusione dopo un attento studio portato avanti e verificato in questi due anni di stop. Possiamo stare tranquilli: quest’anno, se corressimo il Palio, continueremo a scegliere su un numero di soggetti elevato. Tanti cavalli di 6 e 7 anni, che non hanno mai calpestato il tufo di Piazza del Campo, potranno comunque rientrare fra i dieci scelti. Questo sarà possibile anche grazie alle istanze portate avanti da noi capitani ed accolte pienamente dall’amministrazione comunale; cioè di aumentare le date di lavori e corse di addestramento. Certo nessuno ipotizza, saggiamente, un lotto di esordienti; ma nuovi innesti saranno possibili accanto a soggetti più esperti. In un momento come questo è importante prediligere l’esperienza. Allo stesso tempo però è importante inserire cavalli nuovi, di 6 e 7 anni, che saranno sicuramente la base del Palio del futuro“.