Francesco Loi, lo stalloniere innamorato del Palio
Sono stati ben 4 i puledri, tra i presenti alla seconda Rassegna del Puledro angloarabo, i prodotti dello stallone Shakee’s Secret, tra cui Frankie, il due anni maschio che nella sua categoria ha ottenuto il primo premio, la cui fattrice è Murra di Gallura, madre di tanti campioni e fiore all’occhiello dell’allevamento di Giovanni Atzeni.
“Il seme di Sakhee’s Secret è uno dei prodotti di punta di Francesco Loi ed è proprio lui a raccontarci la soddisfazione di aver ottenuto questo risultato insieme a Tittia “sono alcune stagioni che con Giovanni ed Ilaria fanno coprire Murra con i miei stalloni, sia Sakhee’s che Helmet e non nascondo che poter avere a che fare con loro è un grande onore; sono due allevatori attentissimi e scrupolosi.”
Francesco Loi, stalloniere ed allevatore oltre a Frankie in concorso in occasione della seconda edizione della rassegna poteva vantare altri 3 figli di Sakhee: Faramineux e Goia Astrale (Milani) e Fuori Rotta (Dino Pes).
“Ormai da tempo sono molti i miei clienti senesi da Tittia a Zedde, Carlo Sanna, Osvaldo Costa, Milani, Todde, Dino Pes giusto per fare qualche nome”
Al di là del guadagno quanto è importante la capacità allevatoriale dei proprietari che cercano i suoi stalloni?
“Essenziale, non solo importante. Incrociare con una fattrice come Murra di Gallura, nel caso dell’Atzeni Team è una garanzia; ed il suo cv di mamma è un vanto come per me come stalloniere ed allevatore. Ma a prescindere da Murra è la qualità dell’allevatore che è importante, sin dai primi passi. Giovanni ed Ilaria non tralasciano nulla, le fattrici, selezionate per qualità, arrivano sempre al top e sono nelle condizioni perfette poi si passa alla valutazione successiva, la struttura dove saranno allevati i puledri, il centro di allenamento e preparazione, il fatto che ci sia un criterio sempre eccellente di lavoro in tutta la filiera che riguarda il puledro; dai professionisti chiamati ad occuparsene, al maniscalco, veterinario, alimentazione, ambiente. Lavorare con un allevatore come Tttia è una sicurezza di qualità al di là dei risultati eccellenti che ottiene e anche al di là della casa di risonanza.”
Lei lavora con nomi di rilievo, allevamenti e centri di allenamento e scuderie che sono vere e proprie imprese.
“Faccio un nome su tutti, la famiglia Botti e non lo faccio a caso parlando di Atzeni, perché dalla presentazione della fattrice alla messa in allenamento del puledro alla gestione poi, dell’atleta su cui si investe, hanno lo stesso tipo di approccio”
Quali sono le caratteristiche dei suoi stalloni che possono attrarre allevatori senesi?
“La scelta dello stallone varia in base al prodotto che potenzialmente si cerca di avere, la valutazione su distanze e fisico è soggettiva ed è compito dell’allevatore, io posso parlare di risultati.”
“I miei stalloni hanno uno storico in attivo importante, hanno dimostrato di generare campioni da gruppo 1 internazionali, da Ascot alla Dubai World Cup, per stare in Italia hanno procreato vincitori di Premio Pisa e Parioli, per fare un esempio. Quest’anno si aggiunge anche Red Mist, figlio di Frankel, migliore stallone del mondo e padre di stalloni eccellenti, disponibile presso Agris Sardegna e che ha già richieste per la Toscana.”
L’allevamento senese sulla spinta anche delle vittorie dell’Atzeni Team ma non solo è in forte ripresa, come lo vede un esperto del settore come lei?
“Magnificamente. Io sono innamorato pazzo del Palio ed avere da voi i clienti è la scusa buona per venire a Siena ma a parte la mia passione qui ho potuto scoprire un mondo che in parte non immaginavo. C’è voglia di crescere ed investire sull’allevamento cercando anche di ovviare alle difficoltà di un territorio che non è perfetto per questo settore, cura dell’alimentazione, delle strutture e competenze sempre più importanti fanno di questo spicchio di terra una piccola oasi.”
Come vi siete messi in contatto con Atzeni?
“Prima per telefono poi mi hanno invitato a scuderia e ho potuto vedere le capacità di gestione dell’allevamento, Giovanni ed Ilaria sono molto preparati, entrambi oltre che essere una bella coppia solida.
Sono attenti alla qualità, sanno investire, hanno le idee chiare sul proprio lavoro e condividono progetti e crescita.”
Lei avrà conosciuto anche Tittia in Sardegna.
“Sapevo chi era. La sua oggi una è una bella storia di uno che con talento ed ambizione è diventato un mito; ma certi successi non capitano a caso. Di sicuro avrà avuto momenti difficili e complicati ma li ha affrontati in silenzio, con caparbietà e convinzione. Serietà, impegno, determinazione sono le parole chiave del suo successo in tutti i campi, certo è necessaria anche la fortuna, ma senza audacia la buona sorte non ti bacia.”
“Ho un ricordo di lui, avrà avuto 14 anni al Palio di Santa Corce ad Oristano, correvano Spirito, Mureddu, Peppe Ortu, Lobina tra gli atri, nomi non da ghiotti per un ragazzino. Lui arrivò col padre, montava la Tedesca, era di loro proprietà, un buon cavallo. Aveva il cap, nemmeno il caschetto. Vinse. Credo che da quel momento in poi non abbia mai smesso di crederci.”