Lo Stato Sociale ha incontrato gli studenti dell’Università di Siena per parlare di musica e politica

Questo pomeriggio Lo Stato Sociale, la nota band bolognese, grazie ad un incontro online organizzato dall’Università di Siena, ha potuto confrontarsi con tanti studenti dell’ateneo per parlare di musica, politica e tanto altro.

Lodovico Guenzi, Alberto Cazzola, Alberto Guidetti, Francesco Draicchio e Enrico Roberto hanno avuto la possibilità di presentare il loro nuovo progetto nato durante il primo lockdown, ossia la composizione di 5 dischi per ogni componente.

In un momento storico dove a fare più audience è un singolo brano che si perde in una playlist generica, lo Stato Sociale ha voluto andare controcorrente: “Vogliamo sfidare il messaggio dei social che elevano a condizione imprescindibile l’individualismo; noi siamo 5 e ognuno di noi ha personalità differenti, focalizzare l’attenzione solo su di uno non è assolutamente nel nostro stile, altrimenti non saremmo stati una band” spiega Francesco Draicchio, percussioni e voce.

Ogni membro, quindi pubblicherà un album da solista: “Il mio disco credo sia il più particolare – continua Francesco Draicchio – è stato costruito negli anni e non è tutto farina del mio sacco. Il brano “Vivere” per esempio, è di un provino che facemmo ma che non è mai stato pubblicato, dove il testo è di Lodovico ma a me piaceva tanto. Poi c’è “Barca” dedicata a mia figlia che spiega come per me sia stata un’ancora di salvataggio che mi ha salvato da una vita in un costante turbinio”. L’esigenza di creare questo progetto è nata dopo il grande successo ottenuto grazie a Sanremo 2018: “Da Sanremo in avanti, la figura della band era molto sbilanciata dalla mia parte – spiega Lodovico Guenzi, voce, chitarrista e pianista del gruppo – e noi abbiamo sempre combattuto la figura della leadership. Se vogliono che torniamo a Sanremo andremo lì con un’altra veste, magari non canto io“.

Come il nome della band suggerisce, Lo Stato Sociale, i componenti sono molto attivi politicamente, tant’è che alcuni studenti hanno rivolto loro molte domande di attualità, soprattutto specifiche all’emergenza sanitaria in corso: “Ci vuole una grande pazienza per parlare con le istituzioni, ma anche il mondo della musica insegna che non possiamo farne a meno. Se non avessimo dei sindacati a tutelarci sarebbe un problema – chiarisce Alberto Guidetti, drum machine e voce – Io personalmente credo che torneremo alla normalità solo quando le Istituzioni lo decideranno”.

Lo Stato Sociale tornerà nuovamente a Sanremo e si presenteranno con il brano “Combat Pop“. Al centro di accese polemiche, l’edizione 2021 verrà realizzata alla fine senza pubblico, nonostante tanti concerti nell’anno corrente e scorso siano stati annullati a causa del Covid19: “Non possiamo paragonare le discoteche a Sanremo, per questo non posso parlare della loro riapertura di questa estate, ma non ci vedo niente di male nella realizzazione del festival italiano della musica – specifica Alberto Guidetti – Io credo che possa mandare un messaggio di speranza. Magari una volta finito potremo dimostrare come sia possibile organizzare eventi musicali in sicurezza”. Lodovico, invece, si esprime sulla decisione di tenere chiuse alcune attività a discapito di altre: “La nostra è una società capitalista che ha la capacità di vendere quello che più conviene. Viviamo in un periodo in cui all’ordine del giorno si parla di discriminazioni di genere, di etnia, ma spesso ci scordiamo che esiste un’altra grande discriminazione, quella di classe. Ci sono quelli che hanno più soldi e quelli che ne hanno meno, i primi hanno più interessi economici e riescono a non far cessare le proprie attività”.

L’incontro si chiude su una piccola nota nostalgica: “Speriamo vivamente di poter tornare a suonare davanti ad un pubblico. Esserci collegati con voi su di una piattaforma online ci ha fatto rivivere il concerto nella bellissima Piazza del Campo (30 settembre 2018 ndr.), non vediamo l’ora di tornare a Siena“.

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