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“I soldi del decreto ristori? Granelli di sabbia nel deserto. Il bonus vacanze? Un flop”

Quello degli alberghi è sicuramente uno dei settori più colpiti dalla crisi economica e purtroppo anche gli albergatori di Siena sono stati travolti da questa terribile situazione. Le misure prese dal Governo per aiutare la categoria sono state efficaci? Qual è l’entità delle perdite? Quali sono le prospettive? Per rispondere a queste domande, abbiamo deciso di fare una chiacchierata con Rossella Lezzi, Presidente di Federalberghi Siena.

Quanto è stato difficile il 2020 per gli alberghi di Siena e della provincia?

“Un anno da cancellare, abbiamo registrato oltre il 70% in meno di fatturato, molti hotel chiusi, che forse non riapriranno neppure, molti impiegati del settore in cassa integrazione”.

In estate c’è stata una ripresa? È servito il bonus vacanze?

“Solo a Siena mancavano all’appello circa 250 camere, quelle degli hotel chiusi. Quelli aperti hanno ricominciato a veder qualcuno da metà luglio. Le presenze sono calate del 70%, in particolare sono mancati ovviamente all’appello i nostri segmenti top come americani, canadesi, brasiliani, giapponesi, russi, insomma tutto l’extraeuropeo. Inoltre gli italiani si sono riversati in montagna. I costi triplicati per sanificazioni e controlli. Per quanto riguarda il bonus vacanze, nel nostro territorio è stato un flop, ci sono state poche richieste per usufruirne. Ma già Federalberghi aveva denunciato l’inutilità della misura per il settore”.

Il decreto ristori è stata una risposta adeguata ai disagi che avete affrontato?

“Granelli di sabbia in un deserto, aliti di ossigeno a un paziente in coma”.  

Con la zona rossa siete stati sempre aperti, quanto è stata dannosa questa situazione?

“Di fatto siamo stati obbligati a chiudere: il segmento business pressoché seccato, convegnistica bloccata, ristoranti chiusi, musei chiusi. Come facciamo a stare aperti senza servizi? Avevamo richiesto un’apertura straordinaria del Pavimento del Duomo, accordataci in via eccezionale a novembre e dicembre: le restrizioni non hanno permesso l’apertura di nessun complesso museale”.  

Quanto pesano le restrizioni natalizie sul vostro settore?

“Sono periodi di ricongiungimenti familiari, molti raggiungevano i propri cari, gli amici in altre Regioni. Capodanno poi avevamo avuto anni discreti… Sempre meglio che il niente assoluto a cui andiamo incontro quest’anno”.

Quali sono le prospettive per il 2021?

“Non ce ne sono. Nessuno ha veramente idea di cosa potrà succedere e chi fa previsioni corre il rischio di essere smentito da una ennesima ondata del virus. Ad oggi ci è stato comunicato che la tradizionale corsa delle Strade Bianche di marzo, che segnava di fatto il tutto esaurito, è stata spostata dall’organizzazione al mese di settembre. A questo punto è in dubbio anche la Pasqua”.

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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