Una conversazione con tre studentesse e attiviste del territorio senese sull’importanza della Giornata Mondiale della violenza sulle donne
In vista del 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, a Siena verrà organizzato un corteo nato dalla collaborazione tra la Collettiva F.R.O.G. e Collettiva Autonoma Transfemminista presenti sul territorio. Insieme hanno l’obiettivo di rendere più persone possibili sensibili al tema della violenza contro le donne così da partecipare in modo consapevole al corteo -in programma per il prossimo sabato- e far sì che questa consapevolezza non si esaurisca nei giorni seguenti, ma che continui tutto l’anno attraverso un percorso collettivo di decostruzione e costruzione dell’opinione pubblica.
La collettiva F.R.O.G., nata da poco a Siena, ha l’obiettivo di mettere in luce le teorie trans femministe che vedono il mutualismo e la sorellanza in senso concreto in termini di sostegno e percorsi di autocoscienza ed è rappresentata da Francesca, studentessa di Scienze Internazionali e attivista sia in ambito studentesco che politico. Serena e Anastasia, studentesse di Antropologia e ricerca sociale e di Storia e filosofia, rappresentano invece la Collettiva Autonoma Transfemminista nata dall’esigenza di colmare il vuoto presente a Siena di avere un punto di rifermento in ambito tranfemminista e che poi ha preso posizioni anche su altre tematiche sociali.
Per raggiungere i loro obiettivi hanno organizzato svariati incontri per farsi conoscere e diffondere il loro messaggio e non solo, hanno anche messo a punto dei momenti di discussione con le altre realtà presenti a Siena come partiti politici e associazioni studentesche che condividono gli stessi ideali. Nell’intervista che segue si sottolinea “l’esigenza di poter vivere in una città più inclusiva e safe sotto ogni punto di vista e che per farlo è necessario fare attivismo direttamente su un territorio, che nel caso di Siena è ben ancorato alle tradizioni. Bisogna far scoppiare le bolle, tutte quelle bolle di silenzio e di un’illusa sicurezza” commentano le ragazze.