Il celebre piatto colligiano nascerebbe dalla tradizione montecastellina, in Valdicecina

Ha preso quota il progetto di valorizzazione de “La Gota Cotta di Colle di Val d’Elsa”, a seguito degli appuntamenti che si sono tenuti ultimamente, tra cui il primo il 20 gennaio al ristorante “Il Castelletto” , dove sono stati riuniti tutti i protagonisti di quest’avventura, tra cui anche il presidente della Regione Eugenio Giani.

Al lavoro per far valorizzare questa squisitezza della cucina di una volta, l’assessorato al turismo, nella persona di Cristiano Bianchi, ed in particolare tutta la Pro Loco di Colle.

Infatti oggi il mondo culinario sta sempre più andando alla scoperta delle antiche ricette e dei vecchi sapori, e a Colle è ancora viva buona parte della tradizione culinaria della Toscana centrale.

La gotta cotta colligiana si prepara lessando la guancia del maiale, impiegando anche un buon uso di spezie.

Secondo molti il merito di quest’invenzione andrebbe ad Angiolino Gozzi, il quale si trasferì da Montecastelli, nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina, negli anni Cinquanta, e qui iniziò a elaborare questa primizia del suino.

Stando ai discorsi dei vecchi, si tratterebbe, più che di un’invenzione, di una tradizione ben presente proprio a Montecastelli, nel territorio del Volterrano, limitrofo a Monteguidi e alla Valdelsa tutta.

I Gozzi sono originari di Montecastelli e si trasferirono a Colle dopoguerra, come avvenuto per tante altre famiglie che dalle campagne sono migrate in città.

“Per loro merito si è alimentata e diffusa questa tradizione della gota cotta che oggi solleva curiosità e attenzione – ha dichiarato il sindaco di Castelnuovo Valdicecina, Alberto Ferrini – certamente il contesto rurale di Montecastelli era fortemente caratterizzato dall’allevamento del bestiame e dalla lavorazione delle carni suine, prima dello sviluppo industriale che, a partire dagli anni 50, ha cambiato radicalmente il nostro tessuto economico e sociale”.

I movimenti che si stanno muovendo, adesso, a Colle, stanno tuttavia incuriosendo anche in alta Val di Cecina: “Prendo impegno di documentare più puntualmente questo aspetto – aggiunge Ferrini – raccogliendo l’invito a recuperare e valorizzare una parte delle nostre tradizioni alimentari che rischiamo di perdere definitivamente”.

Insomma, Colle avrà un insperato alleato nella promozione della Gota cotta. A dimostrazione di quanto sia culturalmente omogeneo e unito l’ambito turistico Terre di Valdelsa e Valdicecina, nato da pochi anni, ma contenente storie di un territorio che fu unito da secoli.

Paolo Moschi
Un etrusco con gli occhi puntati sulla Valdelsa. Aperto a tutto quanto si muove nelle città e nei paesi a nord di Siena, per raccontare la vitalità di terre antiche e orgogliose, ma anche dal cuore grande

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