San Gimignano

Bassi è stato rieletto al vertice dell’Arciconfraternità di Misericordia dal nuovo Magistrato uscito dalle elezioni sociali

Giacomo Bassi, dopo il triennio appena concluso, è stato riconfermato all’unanimità del nuovo Magistrato, Governatore dell’Arciconfraternita di Misericordia di San Gimignano.

Lo abbiamo incontrato per sapere i progetti dell’associazione nei prossimi tre anni

“Ringrazio i componenti del Magistrato che mi hanno espresso unanimemente fiducia e totale collaborazione per un secondo mandato di Governatore e quindi di rappresentante legale dell’associazione. Da un lato sono molto contento che questa scelta sia caduta sulla mia persona perché mi consente di continuare ad occuparmi della mia comunità, così come ho fatto negli ultimi tre anni alla guida della Misericordia ed in quelli precedenti nel ruolo di Sindaco. Dall’altro lato sono preoccupato per le forti responsabilità che questo incarico comporta ed anche perché dovremo mettere in campo investimenti significativi nei prossimi mesi per continuare ad ammodernare i mezzi di soccorso, per potenziare ulteriormente il Centro ‘Medicinsieme‘, per valorizzare al meglio il nostro patrimonio artistico e culturale e per continuare nella manutenzione straordinaria del nostro cimitero: e le risorse disponibili non sono molte. Continueremo a rivolgerci alla città, sia alla popolazione come al mondo economico ed alle istituzioni, affinché ci diano una mano nel reperimento delle risorse necessarie”.

Quali ulteriori linee di azione avete in mente di perseguire durante il mandato?

“Intanto vogliamo continuare ad impegnarci nel consolidamento dell’esperienza di Rete Sociale di San Gimignano – il coordinamento con le altre Associazioni che si occupano di assistenza alle persone: Auser, Centro di Ascolto Caritas, Donatori di Sangue Fratres, San Gimignano Solidale –. E stiamo per varare un progetto in grado di sviluppare una cultura del volontariato, della partecipazione attiva alla solidarietà, dell’impegno civico per abbattere il più possibile il muro dell’egoismo, dell’indifferenza e della pigrizia che allontana molte persone e molti giovani dall’impegno concreto. Il primo campo di applicazione sarà l’ambito scolastico con i ragazzi delle terze medie. Come Misericordia vorremmo poi lanciar un progetto per divulgare il tema della donazioni di organi e di diffusione del testamento biologico, continueremo a proporre alla popolazioni corsi di formazione per soccorritori e per operatore Dae, i defibrillatori semiautomatici disseminati sul territorio”.

Qual è l’impegno della Misericordia a San Gimignano?

“La ‘Mise’ gestisce il servizio di emergenza e di trasporto sanitario con ambulanza, eroga servizi di trasporto sociale, ospita e cogestisce il Punto di Primo Soccorso, è proprietaria di una parte consistente del cimitero del capoluogo, nonché della Pieve e dei locali annessi di piazza Pecori e di recente ha dato vita ad un Centro Medico denominato “Medicinsieme” nella ex sede Enel di via Don Castaldi. Opera attraverso il contingente di 7 dipendenti, un parco auto di 12 veicoli di diverso modello e funzione e di alcune decine di volontari attivi sugli oltre trecento iscritti. È l’associazione più antica di San Gimignano, fondata nel 1792, e da allora non ha mai smesso di prestare la propria opera al servizio di cittadini in stato di bisogno sanitario e sociale”.

La Misericordia è anche un’associazione con una forte ispirazione cristiana

“Certo e noi porteremo avanti le tradizioni storico-religiose che connotano l’ispirazione principale del nostro sodalizio, ma senza chiusure, favorendo, anzi, la massima partecipazione attiva di tutti i cittadini, indipendentemente dai loro convincimenti personali. Contemporaneamente offriremo occasioni di confronto e di conoscenza sui grandi temi del mondo, sulle piccole e grandi ingiustizie di ogni giorno, sulla pace che manca, sul sottosviluppo da debellare, sul creato da proteggere e, più in generale, sulla necessità di un nuovo umanesimo planetario che metta i poteri e l’economia al servizio dell’uomo e non viceversa, come accade oggi. Su tutto ciò l’insegnamento e la spinta di Papa Francesco saranno la nostra fonte di energia per abbattere pregiudizi, razzismi di ritorno, muri e frontiere degli uomini contro gli uomini. San Gimignano è una città da sempre, dai tempi della Francigena, abituata a confrontarsi con etnie, religiosità, usi e costumi proveniente da tutto il mondo e questa sua attitudine al dialogo deve essere declinata anche nelle attività quotidiane di chi opera per un ‘bene comune’ ancora tutto da costruire”.

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