Fede e comunità: ad un anno di distanza, rinnovata l’offerta contro la pandemia alla Madonna del Voto in Duomo

È stata ricordata e rinnovata questa sera, durante la Santa Messa nella cattedrale di Santa Maria Assunta di Siena, l’offerta delle chiavi della città alla Madonna del Voto,  “Advocata Senensium“, Avvocata dei Senesi. Un gesto dall’alto valore simbolico che, ad un anno esatto di distanza, ripropone un momento di speranza e unione per tutta la comunità senese.

Agli inizi del periodo pandemico le chiavi della città erano state consegnate alla Madonna come segno di devozione, affidamento e protezione: era il 15 marzo 2020 e, con quella celebrazione, le chiavi avevano trovato la propria collocazione e custodia all’interno della Cattedrale di Siena. Oggi, una nuova cerimonia, simbolo e rinnovo di un gesto di fede e di comunità contro il virus silenzioso del Covid-19 che continua a far sentire forte la sua presenza.

La celebrazione, tenuta in sole altre quattro occasioni nella storia di Siena dal 1260 al 1944, si configura, oggi come ieri, quale rappresentazione del senso di unità cittadina in un momento di incertezza e di sofferenza a livello umano, sociale ed economico.

Ad anno di distanza riviviamo questo atto simbolico – ha detto il Cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena- Colle -Val D’elsa- Montalcino che ha presieduto la Santa Messa – ricreando l’occasione di affidare alla Madonna quanti sono in prima linea nella battaglia contro il Covid: penso, in primis, al personale sanitario, ma anche alle forze dell’ordine e alle tante realtà ecclesiali e della società civile impegnate a sostenere i cittadini, soprattutto i più fragili. Alla Madonna – ha continuato il Cardinale – affidiamo, inoltre, quanti a causa della pandemia hanno perso il lavoro o stanno vivendo momenti difficili, sia dal punto di vista economico che sociale. È stato fatto tanto fino ad ora, un buon lavoro che si è realizzato grazie alla creazione di innumerevoli sinergie, sia a livello cittadino che ecclesiastico“.

“La celebrazione di questa sera – ha sottolineato il Cardinale Augusto Paolo Lojudice – è anche il simbolo dell’unità della città in un momento difficile e di grande sofferenza dovuto alla pandemia che proprio in queste settimane è tornata a fare sentire forte la propria presenza. Che questo affidamento alla Madonna ci riporti presto alla normalità e alla serenità vincendo questa battaglia; rinnoviamo a lei, con fiducia e umiltà, il desiderio che interceda per noi affinché si concluda questa tragica esperienza che ha convolto l’umanità con la speranza – ha concluso il Cardinale – che tutto ciò non sia inutile ma che diventi un’occasione per crescere, conoscerci e amarci di più

Ad accompagnare il Cardinale presso la Cappella della Madonna, oltre alle autorità civili della città, anche il sindaco Luigi De Mossi. Poco prima della celebrazione in Duomo, il primo cittadino ha commentato la situazione pandemica ad un anno dal suo inizio e, a conclusione della cerimonia ha affermato: “Tutto questo ci ricorda le nostre debolezze ma abbiamo comunque una grande speranza. Torneremo ancora una volta alla nostra salute e alle nostre libertà ma con la consapevolezza che tutto quello che ci è dato non è scontato. Guardo con fiducia al futuro – ha concluso il sindaco – perché questa città ha sempre dimostrato di essere all’altezza dei sacrifici. Insieme, uniti, supereremo tutto questo”.

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