Fabio Seggiani, segretario generale della Cgil di Siena, ricerca una collaborazione per sopperire alle conseguenze sul lavoro dovute al Covid

L’analisi dei dati raccolti dalla Cgil della provincia di Siena nel periodo di lockdown mostra l’impatto drammatico che il Covid-19 ha avuto sull’occupazione e sulla riduzione del salario medio delle lavoratrici e dei lavoratori in tutta la provincia di Siena.

Sono state presentate richieste per circa 7 milioni di ore per gli ammortizzatori sociali, quasi tutte accolte, che hanno interessato circa 28.000 lavoratori di cui 9.000 risultano dipendenti di ditte artigiane, profondamente radicate nel territorio. Ditte che si sono divise tra il fondo di solidarietà bilaterale artigianato, nazionale, e il centro servizi artigianato locale.

Altri 9.000 hanno usufruito della cassa integrazione in deroga, impossibilitati ad usare ammortizzatori sociali struttarali in quanto coprenti i settori più poveri, sia per ore lavorate sia per tipologia di lavoro. Lavoratori che hanno subito un pesante uso del part-time spesso involontario o che hanno visto diminuire ulteriormente le ore del proprio contratto.

Per la maggioranza si tratta di lavoratrici” ha sottolineato il segretario della Cgil di Siena Fabio Seggianiil 54% del totale di coloro che hanno usufruito della cassa integrazione in deroga sono donne

I restanti 10.000 lavoratori, circa, hanno invece utilizzato gli ammortizzatori sociali suddivisi tra fondo d’integrazione salariale, cassa integrazione speciale operai agricoli e cassa integrazione guadagni, con una flessione del monte ore lavorato certificato dalla cassa edile del 45% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente nel settore dell’edilizia.

Un quadro preoccupante quello che si presenta e a cui bisogna aggiungere la mancata riassunzione dei lavoratori stagionali del 50% rispetto allo stesso periodo del 2019, specialmente nel settore turistico-ricettivo e della ristorazione. Una flessione delle assunzioni a tempo determinato, di somministrazione e a tempo indeterminato che si attesta invece al 35%.

“Ha attirato la nostra attenzione l’incremento del 15% delle dimissioni volontarie, rispetto al periodo marzo-maggio 2019” ha aggiunto Seggiani “a causa del blocco dei licenziamenti questo è un dato sospetto”.

Una realtà che non è mai stata riscontrata prima, specialmente in un periodo di tempo così compresso, che ha portato la Cgil di Siena a sottoscrivere oltre 3.500 accordi sugli ammortizzatori sociali e a contribuire, in collaborazione con la Prefettura di Siena, al controllo preventivo di legittimità dell’attività lavorativa esaminando oltre 900 richieste da parte delle imprese nella fase di deroga per codici Adeco. Ha inoltre sottoscritto protocolli aziendali sulla sicurezza specifici per Covid-19 nei luoghi di lavoro anche se, nonostante gli accordi specifici, molte aziende non hanno risposto propositivamente.

“In questa fase lavoratori, disoccupati, pensionati, giovani e cittadini in generale hanno fortemente riconosciuto la nostra azione” ha evidenziato Seggianihanno trovato in noi tutela, assistenza ed aiuto anche nelle fasi più drammatiche ed incerte dell’emergenza”.

La Cgil è infatti rimasta attiva durante tutto il lockdown tramite i propri centralini e successivamente previo appuntamento, nel rispetto delle normative ministeriali ma garantendo la propria disponibilità ai facenti richiesta. Al Patronato Inca sono state effettuate quasi 22.000 pratiche da inizio anno, di cui più di 4.200 dovute al Covid-19. Più di 1.700 le pratiche espletate dagli Uffici Vertenze Legali per il controllo delle buste paga, delle dimissioni e della mancata rotazione della cassa integrazione.

Oltre 1.000 nuovi iscritti rispetto allo scorso anno” ha specificato il segretario della Cgil “oltre 4.500 tesserati di cui più del 50% sono donne”.

Un focus importante quello del sindacato riguardo le lavoratrici, in quanto proprio sulle donne avrà più incisione anche la riapertura delle scuole e i successivi riverberi sul mondo del lavoro. Riverberi che andranno a incidere sul sistema dei trasporti a causa delle entrate contingentate, sia in termini di costi che di impiego.

La domanda da porsi non è tanto come difendere i posti di lavoro pre-esistenti quando cesseranno di essere erogati gli ammortizzatori sociali” ha concluso Seggianiquanto come crearne di nuovi, come intercettare risorse”. Il desiderio della Cgil di Siena è quello di riuscire a creare una tavola rotonda insieme non solo alle associazioni sindacati e di categoria ma alle istituzioni e alle parti sociali. Aprire una collaborazione che migliori la qualità del lavoro, non solo nel fatturato aziendale ma, ad esempio, nelle tipologie di contratto e nella sicurezza interna delle aziende è l’obiettivo che il segretario Seggiani ha intenzione di raggiungere.

L’intervista a Fabio Seggiani

Francesca Bonelli Grisostomi
Scrivere sempre, scrivere nonostante, scrivere e basta. ᴄ̴ᴏ̴ɢ̴ɪ̴ᴛ̴ᴏ̴ sᴄʀɪʙᴏ ᴇʀɢᴏ sᴜᴍ

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