La rubrica settimanale di Elisa Papi

“Oh! Ma era un osso duro, un taccagno, un vecchio avido peccatore che spremeva le sue vittime, le torceva, le agguantava, le raschiava, le artigliava”.

Ebenezer Scrooge dell’impresa Scrooge & Marley. A dir il vero solo della ditta Scrooge in quanto Marley “è morto stecchito” sette anni prima della nostra vicenda proprio alla Vigilia di Natale!

Ah! Il Natale. Che inutile perdita di tempo. Solo persone che ti chiedono l’elemosina, cercano di dissanguarti con le insane richieste di aiuto per i più deboli e i più poveri. “Baggianate” ripete sempre il nostro signor Scrooge.

Per non parlare poi di quello sciocco di suo nipote che si ostina ad invitarlo alla cena della Vigilia, tutto per ottenere la sua eredità, non c’è alcun dubbio.

Ma Ebenezer sa come trattare con queste persone. Non riusciranno a farlo fesso. Nemmeno il suo unico impiegato, sottopagato con moglie e figli da mantenere – uno dei quali anche molto malato-, che addirittura non si presenterà al lavoro il 25 dicembre. Ma il 26 dovrà redimersi giungendo in ufficio con largo anticipo. Che non provi a fregare il signor Scrooge.

Con questi lieti pensieri il nostro protagonista si accinge ad andare a dormire ma non prima di aver controllato e riletto tutti i suoi amati libretti di risparmio. La vigilia… che perdita di tempo.

Questo però non sarà un Natale tranquillo… perché alla mezzanotte giunge a far visita ad uno spaventatissimo Scrooge il suo socio Jacob Marley che “era morto tanto per cominciare. Senza alcun dubbio”.

Costretto a vivere in un limbo di infelicità a causa delle azioni avide e terribili commesse in vita, il Marley torna dal suo socio per evitargli questa tremenda punizione. Ma non sarà solo: durante la notte giungeranno da lui tre spiriti: il fantasma del Natale passato, quello del Natale presente e infine quel del Natale futuro.

Scrooge non ha scelta e si vedrà costretto a seguire questi spiriti che gli mostreranno cose già accadute, la sua infanzia e la gioia del Natale…la donna che ha amato, la vita che vive nel presente e l’opinione non molto lusinghiera che i londinesi hanno di lui e infine il momento più brutto: il futuro. Un futuro tremendo che Ebenezer si è costruito con le sue mani.

Riuscirà il nostro taccagno a redimersi in tempo per non essere costretto a vagare per sempre in un velo di dolore e solitudine?

Un canto di Natale è una delle opere più conosciute di Charles Dickens il quale non ha bisogno di presentazioni. Esistono milioni di rappresentazioni cinematografiche, teatrali, musicali, audiolibri… insomma non si può non amare questa storia…!

Sperando che piaccia a voi quanto piace a me… vi auguro un buon Natale!!!

Consigli per gli acquisti: Un canto di Natale, Interlinea Edizioni, 12 euro.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui