La nuova rubrica settimanale di Elisa Papi su libri tutti da leggere

“Cu nesci, arrinesci”- Chi esce, riesce- ed è proprio questo che fanno Paolo e Ignazio Florio: lasciano Bagnara, cittadina della Calabria per inseguire il “sogno americano” made in Italy…

Si dirigono a Palermo con tutta la famiglia, capitanata da donna Giuseppina moglie di Paolo restia a lasciare il mondo che conosce e la sicurezza della città dell’infanzia, ma obbligata a farlo per amore verso il marito- forse verso qualcun altro- per fare l’unica cosa che conoscono: vendere spezie.

Perché le spezie nella Palermo del 1799 non servono solo a cucinare. Le spezie sono profumi, cure e veleni. Sono ricordi di terre lontane che in pochi riescono a vedere con i loro occhi. E se le sai lavorare… sai maneggiare l’oro.

Ed è questo che fanno i due fratelli (anzi per essere proprio precisi uno solo ma come si dice- no spoiler!-). Si inseriscono in un circuito di affermati preparatori e “don” del commercio speziale scalandone piano piano le strutture fino ad arrivare più in alto di tutti diventando i proprietari di “Casa Florio”.

I leoni di Sicilia, con un sequel in preparazione, ha fatto davvero parlare di sé nel mondo dell’editoria. E non solo perché la dinastia Florio è ancora conosciuta per il Marsala che producono, sin dai tempi della nostra storia ma anche perché Stefania Auci, l’autrice, mescola insieme le vicende storiche con l’intreccio del romanzo talmente bene che ti lascia senza fiato.

Questo libro è luminoso come gli agrumi Siciliani e buono come un’arancina.

E visto che, attualmente, possiamo fare bene poco perché non fare un viaggio al porto di Palermo dove i bagnaroti e i commercianti di ogni genere, oggi come ieri, trasportano squisitezze e prodotti rari da tutto il mondo?

Dategli una chance… non vi deluderà

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