“Immagini e Parole contro la violenza sulle Donne”. Fino al 10 dicembre la mostra pittorica collettiva nel Cortile del Podestà
Psicologica, fisica, economica, sessuale. Una violenza dai molteplici volti e senza confini apparenti. È questo che racconta “Immagini e Parole contro la violenza sulle Donne”, la mostra pittorica collettiva che inaugurata lo scorso 25 novembre nel Cortile del Podestà di Palazzo Pubblico a Siena, fotografa un fenomeno di scottante attualità tramite l’arte di Katia Bassi, Ilaria Di Meo e Sofia Bazzotti.
L’esposizione, promossa dal Comune di Siena in collaborazione con Soroptimism Internationale Club di Siena e l’Associazione Donna chiama Donna, resterà visibile fino a prossimo 10 dicembre, la Giornata mondiale dei diritti umani che chiude i sedici giorni di “Orange The World”, campagna internazionale nata per promuovere l’uguaglianza di genere.
Tecniche miste e ricami in filo dorato. Pennellate in nero, bianco e rosso che impastano le storie di donne senza nomi unite da un destino che le rese vittime di violenze e protagoniste di una delle piaghe più insanabili della nostra società. “Le opere che ho portato in esposizione – ha detto la pittrice Katia Bassi – sono lavori nati anni fa, quando ho sentito il desiderio di dedicarmi interamente alla rappresentazione della figura femminile. Le donne dei miei dipinti sono figure mutilate: senza mani, senza bocca, senza occhi. Perché la violenza, spesso, non ti fa vedere. Quando si parla di femminicidio – ha aggiunto l’artista – è solo la punta dell’iceberg, sotto c’è molto altro. Una triste realtà fatta di dati sconcertanti che spesso mostrano come le violenze sulle donne accadano all’interno delle mura domestiche, nel luogo più intimo, quello che dovrebbe essere un rifugio confortevole e sicuro”.
“Il titolo delle mostra ‘Immagini e parole contro la violenza sulle donne’ – ha detto l’artista Ilaria Di Meo – è in grado di riassumere il tema centrale intorno al quale abbiamo lavorato. Quando si parla di violenza non si fa riferimento solo a quella fisica, ma anche a quella verbale. Le parole sopraffanno, sminuiscono, offendono. Hanno un peso e fanno male. Quello della violenza sulle donne è un tema delicato – ha continuato la pittrice – perchè il rischio che si corre è di banalizzare un fenomeno spaventoso della nostra società. Preferisco che siano le persone, passando di fronte alle mie opere, ad interpretarle. Il ciclo di dipinti che ho portato in mostra racconta del fenomeno in alcune delle sue sfaccettature, anche quello della resilienza della figura femminile”. C’è anche la speranza, infatti, nei dipinti sotto le volte di Palazzo Pubblico: dall’opera “Nonostante te” di Ilaria Di Meo a “Uscirne” della giovanissima Sofia Bazzotti. “Dalle opere in mostra – ha detto l’autrice – arriva un messaggio che scuote”.