Bottega

Sarà un tour virtuale quello che il 9 settembre sarà trasmesso sul sito del National Gallery di Londra, per ammirare le tecniche artistiche della Bottega di Marco Caratelli

Il “Passato nel Presente” si chiama così la Bottega d’Arte di Marco Caratelli ed è effettivamente la sensazione che si prova quando si entra per ammirare le sue opere d’arte: riproduzioni che attingono alle tecniche ed ai materiali passati ma in un contesto contemporaneo. I capolavori e le saggezze di quell’arte approderanno presto al National Gallery di Londra attraverso un tour virtuale all’interno dello studio.

L’evento “storia dell’arte online“, ed accessibile attraverso il sito del National Gallery, è strutturato attraverso tre “moduli” con appuntamenti in programma fino al 7 ottobre. Il 9 settembre 2020 in occasione del focus dedicato a Duccio e all’età d’oro della pittura senese, nella prima parte della sessione, verrà esplorata la sua pala d’altare più famosa, la “Maestà”, realizzata per il Duomo di Siena, anche se alcuni dei suoi pannelli possono ora essere trovati nella Galleria Nazionale. Mentre la seconda parte della sessione sarà dedicata esclusivamente a Marco Caratelli e alla sua Bottega.

Ma come è nata l’idea? “Un paio di anni fa ho lavorato con una storica dell’arte della National Gallery – racconta Marco Caratelli – ho fatto un workshop presso il mio studio in via Monna Agnese e penso di aver realizzato un lavoro come si deve perché adesso al National organizzano online dei corsi monografici sulla storia dell’arte e mi hanno chiesto di fare una dimostrazione pratica virtuale della tecnica che utilizzo e, quindi, della mia pittura“.

Sarà pertanto un viaggio all’insegna delle tecniche e delle atmosfere artistiche medievali, proprio quelle che ispirano la sua arte. Le pitture di Marco Caratelli, infatti, sono guidate da un principio artistico ben preciso tramandare una tecnica antica e sconosciuta al giorno d’oggi“. Quell’arte perduta ritorna così alla vita, attraverso l’impiego di materiali e tecniche di un tempo: “la tecnica è esattamente quella utilizzata in epoca medievale, quindi tempera a rosso d’uovo, zecchino 23 carati e tre quarti, colla di coniglio, gesso da doratori, bolo rosso di Armenia. Mentre per i colori terre naturali o minerali”.

L’intervista a Marco Caratelli

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