Il priore Marini, autore nel libro celebrativo di cenni storici ed architettonici, in apertura dedica un ricordo a Patrizio Salerno

Sono 59 i Palii che hanno attraversato la stalla del vicolo delle Carrozze, storie di vittorie, ben dieci, da qui il titolo del volume celebrativo, di cavalli e fantini ma soprattutto di selvaioli.
Un tardo pomeriggio di ricordi e volti, da Bastiano, sua la vittoria inaugurale della stalla del vicolo delle Carrozze a Tittia, con Remorex ultimi ospiti vittoriosi, poi Sgaibarre e Bonito da Silva, presenti. Gli anni, dal 1974 al 2019, portano in sé due fondamenti della Contrada, la famiglia e le emozioni, Il senso del passaggio del tempo e dei volti e delle storie nel segno della Selva. Ma il vicolo delle Carrozze va oltre, per i Selvaioli, la stalla; un vicolo da onorare perché di tutti i Selvaioli.

Il priore Marini, autore nel libro celebrativo di cenni storici ed architettonici, in apertura dedica un ricordo a Patrizio Salerno.
Poi il vivo delle sue parole, la storia di uomini e donne e professionisti che tra le mura della stalla hanno speso tempo, energia e passione per accudire i sogni di vittoria dei selvaioli. L’idea celebrativa nasce nei giorni subito successivi alla vittoria del 2019. Si torna a quel Palio per ripartire da lì e sentire presto di nuovo gli zoccoli di un cavallo percorrere il vicolo, un augurio, quello del priore, non solo per la Selva ma per tutti i senesi. Il Capitano, Alessandro Giorgi, quasi commosso dall’occasione e dai ricordi, sottolinea la forza di combattere e di sognare della Selva.

La dedica del capitano è anche per Brio, che mai ha percorso il vicolo delle Carrozze, una grande mancanza per tutta la città.

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