Gugliotti, presidente dell’SdS Senese: “Le vittime di reato saranno supportate sia dal punto di vista legale che da quello psicologico”

La direzione della Società della Salute Senese, di concerto con Regione Toscana e con l’associazione Aleteia, ha presentato oggi presso la sede della Provincia di Siena, le attività del progetto “Giustizia riparativa per vittime di reato”, che ha dato vita a ‘rete Dafne Siena’, una rete integrata di servizi per l’assistenza generale alle vittime di ogni tipologia di reato.

“Si tratta dell’attivazione concreta di uno dei servizi contenuti in un protocollo d’intesa che la Società della Salute ha firmato nel 2020 con l’associazione Aleteia, che è l’associazione del terzo settore che aderisce a rete Dafne e si occupa del supporto alle persone vittime di reato. Il progetto consiste nell’offrire alle persone che sono vittime di un qualsiasi reato (dal furto alla violenza) la possibilità di avere soggetti professionalizzati che, con competenza, offrano ascolto alle loro necessità e bisogni. – Ha detto il presidente dell’SdS Senese Giuseppe Gugliotti.

Il cittadino senese vittima di reato da oggi ha quindi a disposizione più strumenti di sostegno e supporto cui rivolgersi, una vera e propria ‘rete’ di enti ed istituzioni (cui in prima linea stanno le forze dell’ordine) in grado di non far sentire sola la vittima di reato e offrire una porta d’accesso ad un sistema di presa in carico più complessa. Il numero verde 800 777 811 è costantemente attivo, e chiamandolo si potrà avere (in meno di 24 ore) un appuntamento per un colloquio di accoglienza, dopo di cui si viene indirizzati ai vari servizi offerti dalla Società della Salute senese, ma anche da altri enti ed istituzioni.

“Gli operatori indirizzeranno le vittime di reato sia da un punto di vista legale (spesso c’è necessità di conoscere quali sono i diritti e le necessità di sostentamento), sia tramite un sostegno di natura psicologica, perché chi è vittima di reato non è colpito solo nel proprio patrimonio, ma subisce anche uno sconvolgimento, per cui c’è necessità anche del supporto psicologico.- Ha specificato e ribadito più volte Gugliotti.

Il progetto vale 42 mila euro, finanziati totalmente dalla Regione Toscana, e proseguirà per un anno e mezzo attraverso due fasi: una (già in atto) di promozione e diffusione, e una di più stretta attuazione. Dopodiché, se tutto sarà andato per il meglio, ‘rete Dafne Siena’ sarà destinataria di altri e ulteriori finanziamenti.

“La comunità intera deve essere parte attiva nella costruzione di percorsi che consentano alle persone vittime di reato di avere risposte ai loro diritti ed essere assistite psicologicamente per tutto ciò che riguarda la parte intangibile del reato. Una delle cose che più spesso i cittadini lamentano è la non chiarezza circa dove andare e a chi rivolgersi in caso di reato subito, con il progetto ‘rete Dafne’ diamo una risposta chiara e concreta a queste esigenze. – Ha detto l’assessore regionale alle Politiche Sociali Serena Spinelli, presente alla conferenza tramite videochiamata. Spinelli ha anche ribadito più volte l’importanza di uno dei punti del progetto, cioè quello della necessità di mediazione e conciliazione fra le vittime e chi ha perpetrato il reato, ultimo passaggio di un lungo percorso di assistenza e cura.

L’intervista completa a il presidente della Società della Salute Senese Giuseppe Gugliotti.

Eleonora Rosi
Sono una giovane studentessa della facoltà magistrale di Lettere, maremmana di nascita, ho lasciato l'Argentario da quattro anni per vivere e studiare a Siena. Mi interesso di politica, ambiente e attualità, con il proposito di capire e raccontare la cronaca di un territorio tanto antico e ricco di storia quanto vivo e vitale come quello senese.

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