Mozione con voto unanime sulla carenza dei medici di famiglia nella sanità toscana in Consiglio regionale

La sanità è stata al centro delle due interrogazioni e della mozione proposte dalla Lega e dal Partito Democratico in Consiglio regionale.

L’atto ispettivo presentato dal vicepresidente della terza commissione, Andrea Ulmi (Lega), si è incentrato sul problema della carenza dei medici di famiglia e ha preceduto il voto unanime riguardo la mozione del Partito Democratico con Donatella Spadi come prima firmataria. A rispondere all’interrogazione è stato l’assessore alla salute Simone Bezzini, che ha confermato le difficoltà nel garantire la copertura nelle aree marginali.

Sempre in ambito sanitario l’interrogazione di Iacopo Melio (Pd) a cui ha risposto l’assessore alle Politiche Sociali Serena Spinelli, ripercorrendo dal 2004 ai giorni nostri la storia del Progetto Vita Indipendente della Regione Toscana. Il consigliere del Partito Democratico chiedeva il quadro delle azioni regionali messe in atto e le direttrici sulle quali intendesse muoversi la Regione, nell’ottica di potenziarne le opportunità di accesso.

La risposta all’interrogazione di Andrea Ulmi (Lega)

All’interrogazione del vicepresidente della commissione Sanità risponde in Aula l’assessore alla salute, Simone Bezzini, confermando le “difficoltà nel garantire la copertura”. La rilevazione del fabbisogno di medici convenzionati nel 2020 ha individuato “261 posti vacanti di assistenza primaria. Al momento sono stati attribuiti 140 incarichi, ne restano da coprire altri 121 per i quali sono ancora in corso le procedure di assegnazione in favore dei medici iscritti al corso di formazione specifica in medicina generale”. Nell’azienda Asl sud est sono stati assegnati altri 6 incarichi. Attualmente nella nostra regione operano 2mila 482 medici di assistenza primaria, con la previsione di cessazione per raggiunti limiti di età di 36 medici di famiglia nell’Asl Sud Est (5 in aree disagiate), 49 nella Nord ovest (5 in aree disagiate), 68 nell’Asl Toscana centro (3 in aree disagiate). L’assessore ricorda che le soluzioni “vanno affrontate attraverso il potenziamento degli istituti contrattuali previsti” e che per un efficace risposta al problema nelle aree disagiate “occorre un intervento normativo nazionale che consenta l’adozione di nuovi meccanismi incentivanti”. Segnala che “tutte le Regioni pongono con grande forza questa tematica del presidio sanitario delle aree marginali”.

Il vicepresidente Andrea Ulmi accoglie la risposta dell’assessore, rilevando che “la sua risposte pone ulteriori dubbi su quello che succederà nei prossimi anni, quando si aggiungeranno circa altri 150 posti per sostituire coloro che andranno a cessare la professione. C’è un problema di formazione, dal numero chiuso a medicina, dal collo di bottiglia degli scarsi posti in specializzazione”. Il consigliere registra con favore la presentazione della mozione da parte del gruppo Pd, “che accogliamo con soddisfazione, personalmente con orgoglio, e avrà il nostro voto favorevole”.

La mozione del Partito Democratico, prima firmataria Donatella Spadi

La mozione del Partito democratico, illustrata in Aula dalla prima firmataria, Donatella Spadi, impegna la Giunta regionale “ad attivarsi nei confronti del governo e del Parlamento ponendo il tema anche in Conferenza delle regioni, affinché si valutino le opportune modalità per sopperire alla contingente carenza di medici di medicina generale e, quindi, facilitare l’accesso all’esercizio di tale professione anche attraverso percorsi di formazione più rapidi ed adeguati alle esigenze territoriali”. La Giunta dovrà attivarsi “sempre nei confronti del governo e del Parlamento, affinché vengano introdotti meccanismi specifici volti a garantire un adeguato numero di medici di medicina generale nelle aree a più alta criticità quali quelle interne, insulari, rurali e montane” e dovrà “verificare contestualmente la possibilità di introdurre forme di incentivazione d’intesa con le Ausl e le rappresentanze dei medici di medicina generale per la copertura degli ambulatori ubicati nelle aree disagiate”.

La consigliera dell’Ufficio di presidenza, Federica Fratoni (Pd) suggerisce l’esigenza di “riflettere su una pianificazione di una rete ambulatoriale che consenta che il diritto alla salute per tutti sia nella pratica effettivamente conseguito. La Toscana può dare un contributo”.

La risposta all’interrogazione di Iacopo Melio (Pd)

Con dati e relazioni annuali alla mano, Spinelli ha ricordato come “il progetto regionale, iniziato nel 2004 su base sperimentale in cinque zone distretto, non si configura come livello essenziale di assistenza (Lea) ed è interamente sostenuto da risorse regionali, che sono state incrementate di anno in anno, fino a raggiungere oltre 10 milioni di euro nel 2021, contro i 20 milioni in tutta Italia”. L’assessore, dopo aver ricordato l’impegno per abbattere le liste di attesa e lo sforzo per dare continuità al progetto, ha fornito alcuni dati sui beneficiari: i progetti finanziati in fase sperimentale in Toscana erano 28; sono passati a circa 400 nella fase pilota e dal 2013, a regime, si sono attestati intorno ad 800. L’ultimo dato disponibile, riferito al 2019, registra 812 beneficiari. Spinelli ha concluso il proprio intervento assicurando l’impegno della Toscana per il progetto Vita indipendente e ricordando altre azioni messe in campo dalla Regione, come il piano Indipendenza e autonomia e i contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle civili abitazioni.

Iacopo Melio (Pd), ringraziando per la dettagliata risposta, ha spezzato una lancia a favore della Toscana: “siamo la Regione che investe di più sulla Vita indipendente”.

“Sono a disposizione a fare da tramite tra le associazioni e l’assessorato – ha proposto – per raccogliere gli input, implementare insieme i livelli di assistenza e migliorare la qualità della vita, per un percorso di autonomia quanto mai necessario nel periodo che stiamo vivendo”.

Francesca Bonelli Grisostomi
Scrivere sempre, scrivere nonostante, scrivere e basta. ᴄ̴ᴏ̴ɢ̴ɪ̴ᴛ̴ᴏ̴ sᴄʀɪʙᴏ ᴇʀɢᴏ sᴜᴍ

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