Con il crollo che ha travolto l’intero comparto turistico anche le agenzie di viaggio stanno sperimentando gli effetti catastrofici del Covid-19 sulla propria economia. Il racconto di Giada Lorenzoni, giovane titolare di una agenzia viaggi

Un fatturato praticamente azzerato rispetto allo scorso anno e un ritorno alla normalità che, ad oggi, è impossibile da intravedere senza aiuti da parte del governo. E’ la situazione che le agenzie di viaggio sono costrette a subire al tempo della zona rossa, trascinate dal crollo che ha investito il comparto turistico con il Covid-19. Un anno che ormai andrà perso

Le restrizioni sugli spostamenti e il timore stesso della pandemia hanno di fatto bloccato il turismo: “Nei mesi di agosto e settembre abbiamo sempre lavorato, -spiega Giada Lorenzoni, titolare di Tuscan secret experience, agenzia di viaggi online- noi ci occupiamo esclusivamente di incoming sul territorio, promuovendo la Toscana però -continua la giovane titolare- ci siamo dovuti fermare sia per le limitazioni agli spostamenti sia perché non sembra etico promuovere i viaggi in un momento simile”.

Alle mancate prenotazioni si aggiungono poi le disdette, specialmente per chi aveva deciso di viaggiare nel periodo natalizio: “Sono abbastanza realista e so bene che la situazione non cambierà a Natale, specialmente perché le persone evitano di spostarsi, soprattutto all’estero per timore di finire in quarantena, o di passare comunque un periodo in isolamento”.

Uno stato del tutto drammatico per un comparto che porta in Italia ben 12 miliardi di euro ogni anno e, al cui interno, sono impiegate circa 55mila persone, come spiega la stessa titolare di Tuscan secret experience: “Essendo la nostra una realtà che vive online, ci sono molte persone che lavorano dietro il nostro sito. Proprio ora ho dovuto bloccare delle collaborazioni con delle blogger che ci aiutano a promuovere dei viaggi, ma abbiamo anche dei social media manager che ci aiutano a gestire i social”.

E se il futuro è un grande punto interrogativo, anche il presente lascia molti dubbi. Lo stato infatti sembra essersi dimenticato di inserire i codici Ateco delle agenzie di viaggi dal Decreto Ristori. La speranza era di vederle inserite nel Decreto ristori bis quando si sono aggiunti altri 57 codici ammessi ai contributi a fondo perduto. Invece niente.

Non abbiamo ricevuto nessun aiuto -sottolinea Lorenzoni- solamente i fondi a sostegno delle agenzie di viaggi predisposte dal Mibact, dopo le richieste legate al Decreto Rilancio. Fondi che comunque stiamo ancora aspettando”.

Intanto però le agenzie si stanno già preparando a versare, come se nulla fosse accaduto, le tasse, le assicurazioni, i contributi e tutti gli altri oneri previsti. Un dimenticanza che pesa quanto un macigno sulle spalle delle agenzie di viaggi: “Sto pagando l’assicurazione di insolvenza e fallimento che il prossimo anno sarà rincarata del 70% perché, visto che quest’anno tante agenzie sono saltate, hanno deciso per le altre che rimangono, di incrementare il pagamento”.

Adesso le agenzie di viaggi inserite all’interno di un comparto, quello turistico, che porta a questo Paese il 13% del Pil, pretendono interventi immediati a loro sostegno e abrogazione, almeno, delle tasse per riuscire ad andare avanti in questo annus horribilis.

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