L’Aifa ha autorizzato il Molnupiravir. Ecco a chi è destinato e come funziona

Disponibile da oggi in Italia la pillola antivirale contro il Covid-19 del colosso farmaceutico americano Merck Sharp & Dohme in partnership con Ridgeback Biotherapeutics, il Molnupiravir.

Dopo il via libera da parte dell’Aifa dello scorso 22 dicembre, sarà la Struttura Commissariale a distribuire alle Regioni la pillola Lagevrio (nome commerciale della molnupiravir), la cui prescrizione dovrà essere iscritta in un Registro di monitoraggio, che sarà accessibile sul sito dell’Aifa.

Secondo quanto riferito da Filippo Drago, esperto della Società Italiana di Farmacologia (SIF) al Corriere della Sera, la distribuzione del medicinale avverrà per scelta del medico di medicina generale o dagli ospedali. Per quanto riguarda la distribuzione invece saranno le Regioni a deciderlo: “presumibilmente all’inizio il farmaco sarà presente nelle farmacie ospedaliere, in seguito in quelle autorizzate. Al paziente non dovrebbe costare nulla”.

La pillola è un trattamento destinato ai pazienti affetti da Covid-19 non ricoverati, con una recente insorgenza della malattia da lieve a moderata e con condizioni cliniche che possono rappresentare fattori di rischio specifici per lo sviluppo dell’infezione.

Il medicinale orale dovrà essere assunto in caso di positività entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi. Il trattamento, con durata di cinque giorni, consisterà nella somministrazione di quattro capsule da prendere due volte al giorno. Il suo utilizzo è sconsigliato in gravidanza, mentre in caso di allattamento al seno, questo dovrà essere interrotto durante la durata del trattamento e per i quattro giorni successivi.

Il Molnupiravir mira ad alterare il materiale genetico (Rna) del virus durante la sua replicazione, in modo da impedirgli di moltiplicarsi. La pastiglia non andrà a colpire la proteina spike del Coronavirus, caratteristica che la rende efficace a prescindere delle varianti.

Il farmaco ha però due problemi: l’efficacia nel prevenire le ospedalizzazioni è bassa. Dall’iniziale 50% di riduzione di ricoveri e decessi, si è arrivati al 30% dei 1.433 pazienti iscritti al trial. Per questo motivo alcuni Paesi hanno deciso di rivedere gli ordini di acquisto. L’altra difficoltà riguarda invece il tempo: il farmaco deve essere assunto entro 5 giorni dalla comparsa dei primi sintomi, ma visto l’alto numero di tamponi processati nelle ultime settimane e la somiglianza dei segnali di allarmare comuni a molte malattie virali, è difficile intercettare in tempi brevi la malattia.

È bene evidenziare che il Molnupiravir è da considerare un’arma in più nella lotta contro l’infezione e non un’alternativa al vaccino. La pillola, infatti, ha una bassa efficacia che scompare nell’organismo dopo pochi giorni dalla somministrazione; mentre il vaccino combatte contro il virus per mesi, andando ad agire sul sistema immunitario.

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