Durante l’assemblea per l’approvazione del bilancio e del nuovo statuto, in evidenza i dati relativi all’attività socio-sanitaria del 2019 della onlus senese che è impegnata da 30 anni nel settore delle cure palliative

La nuova rubrica settimanale di Giuseppe Saponaro

249 pazienti seguiti, 1490 interventi totali: ecco i numeri essenziali, riferiti al 2019, di QuaVio (Qualità della Vita in Oncologia) la onlus della presidente Vanna Galli che, proprio nel 2020, festeggia 30 anni di assistenza psicologica, sociale, sanitaria e spirituale qualificata (a domicilio e in Hospice) delle persone affette da tumore e da patologie croniche degenerative. Dunque una realtà che, nel territorio di Siena e provincia è impegnata,  dal 1990, nell’assicurare, accanto all’imprescindibile opera del sistema sanitario pubblico, il rispetto della dignità e della qualità della vita dei malati e delle loro famiglie.

Curare quando non c’è una speranza del guarire: pare una contraddizione ma è l’essenza di questa onlus che solo pochi giorni fa ha riunito consiglio direttivo e volontari per approvare il bilancio dello scorso anno insieme al nuovo statuto. L’occasione è stata ghiotta per fare un bilancio di ciò che è stato con un occhio lungo a quanto sarà.

1186 ore di cure palliative di secondo livello, 492 ore di interventi infermieristici per emotrasfusione: questo, e molto altro, in 12 mesi intensi che hanno visto “il focus” del lavoro sui progetti “Give me the time” e “Mai soli”.

In sintesi, persone che aiutano altre persone a dare un reale senso all’ultimo tratto della vita affinché la morte giunga nella migliore condizione possibile accolta da una fiammella che è, comunque, vita. Persone che non dimenticano anche l’importanza di formarsi e formare la società su certi temi attraverso la promozione e divulgazione di attività culturali che hanno visto la onlus organizzatrice  di eventi e attività (circa 20 in totale).

Sullo sfondo la consapevolezza che il futuro è adesso e che esso necessita di impegno per essere affrontato al meglio anche attraverso il concetto moderno di “reti associative”: il lavoro integrato di più realtà, anche nella solidarietà, fa la differenza.  Insieme a questo, il cambiamento che la riforma del terzo settore impone con il passaggio da “onlus” a “odv” (organizzazione di volontariato).

Definizioni che non fanno mutare la missione finale che resta quella di aiutare a dare il miglior significato possibile alla vita che ancora c’è . Fino all’ultimo istante.

Per saperne di più www.quavio.org

Giuseppe Saponaro
Giornalista ed operatore della comunicazione nel pubblico impiego. Vive a Siena città che vede crescere i suoi figli. Adora il calcio anche se lo pratica più con la penna che con la palla.

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