siena centro panoramica al tramonto

Tanti traguardi raggiunti, tanti altri da raggiungere

Il 10 giugno 2020 alle ore 12 iniziava questa splendida avventura. Un anno fa, trecentosessantacinque giorni passati da una parte in un attimo, dall’altra con lavoro e fatica, leniti dall’entusiasmo di una redazione e di un gruppo che si è progressivamente allargato e arrocchito.

Per fondare e lanciare un giornale online in piena pandemia, peraltro nel già ricco e variegato panorama dell’informazione di Siena e provincia, ci voleva tutta la follia e la lungimiranza dei nostri editori Fabrizio Barbagli e Antonio Degortes. Ci voleva tutta la passione della nostra redazione, dei nostri tecnici, in primis Luca Barbagli, dei nostri collaboratori. Quella dei nostri lettori, anch’essi cresciuti in maniera esponenziale, forse anche in maniera inaspettata dopo appena un anno, è invece stava “conquistata” progressivamente, giorno dopo giorno, con un’informazione seria, puntigliosa, a tutto tondo e dando spazio a tutti, pur separando in maniera netta i fatti dalle opinioni.

Gazzetta di Siena si è conquistata uno spazio importante nel sopracitato panorama dell’informazione. Con una ricetta semplice: il lavoro. E’ uno dei successi più importanti, dal quale vogliamo partire per lavorare ancora al fianco della comunità senese e non, per dare un’informazione nuova, giovane e fresca, sperimentando anche nuovi stili e tecniche. Abbiamo dato vita a tante innovazioni, sfruttando le nuove tecnologie, fedeli al principio secondo il quale ogni crisi nasconde un’opportunità. E noi in questa opportunità ci siamo gettati, anche con un pizzico di incoscienza, ma con quella passione e l’amore per il lavoro giornalistico che da sempre ci caratterizza.

Il Grazie è scontato, ma non banale. Grazie ai nostri editori, grazie ai tecnici, ai giornalisti, ai collaboratori. Grazie a tutti coloro che ci hanno scelto per fare pubblicità. Soprattutto grazie ai lettori, che si supportano anche con suggerimenti, consigli e critiche, che ci hanno scelto e continuano a sceglierci tutti i giorni. Perché come diceva Enzo Ferrari “la vittoria più bella è quella che deve ancora arrivare”.

Alessandro Lorenzini
Da bambino c’è chi sogna di fare l’astronauta, il calciatore, il pompiere. Io sognavo di fare il giornalista, forse influenzato dalle mie letture, dalle mie canzoni, da qualche film visto al cinema o in tv. Fra mille difficoltà sto provando a portare avanti il mio sogno, con trasparenza e umiltà, mettendoci la faccia (e la firma). Sono nato e vivo a Siena, in una città problematica, ma magica, che ti scaccia e ti abbraccia, che ti allontana e ti spinge a tornare, come una sorta di elastico, in un legame comunque inscindibile per sempre.

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