Emilio Frati

Emilio Frati, maestro del marmo, dona alla città di Siena la sua nuova opera: una targa in memoria del periodo pandemico

“La notte, per me, è rimasta un luogo di pensiero, l’opera di oggi proviene da lì”: Emilio Frati, maestro del marmo senese, inizia con queste parole il racconto sulla nascita dell’idea del nuovo progetto quasi giunto a compimento.

Una targa, in marmo, su cui sono incise parole in ricordo del tragico periodo odierno: la pandemia, i morti, la chiusura, il distanziamento obbligato: “sarà un evento ricordato per sempre e in tutto il mondo, oggi e domani” commenta l’artista.

Poche frasi, solcate sul marmo bianco dalla mano esperta di uomo che, per formazione e lavorio, rappresenta uno dei pilastri della città di Siena: “Nei primi giorni dell’anno 2020, un virus sconosciuto proveniente dalla Cina semina disagi e tanti morti in tutto il mondo. Anche il Palio di luglio e di agosto non fu corso. Questa pietra vuole ricordare questo brutto evento“. Questo quanto si legge sull’opera ancora da portare a compimento, come ha spiegato Emilio Frati. Mancano ancora, per concluderne la realizzazione, i due elementi simbolo di Siena: lo scudo gotico della balzana e la rappresentazione della Torre del Mangia monumento che, altissimo sopra ogni palazzo della città, è ben visibile anche dall’autore ogni volta che, producendo, alza gli occhi al di là dall’ingresso del proprio laboratorio.

Emilio Frati, tramite la sua storia, trasmette da sempre l’amore per il suo lavoro e la costanza di portarlo avanti da 60 anni. Restauratore delle tarsie del Duomo e maestro di tutto ciò che riguarda l’imponente e maestosa architettura marmorea, utilizza oggi la sua arte non solo come eccezionalità estetica, ma come ricordo di un evento inedito e un messaggio al futuro.

L’opera, una volta conclusa, verrà donata dall’artista al Comune di Siena: un regalo che è insieme arte, amore per la propria città e memoria di quella volta che, pur tra mille difficoltà, non c’è stata una resa.

Emilio Frati, maestro senese del marmo – Foto di Luca Lozzi

Le parole di Emilio Frati

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