Auro Pasqualini (Cooperativa Nuova Immagine): “I cinema sono luoghi sicuri, ma in autunno e perfino in estate abbiamo registrato un calo. Cresce però la presenza dei giovani”
Mentre tutta Europa è nel pieno della quarta ondata e i contagi risalgono anche in provincia di Siena, la pandemia continua a creare numerosi problemi economici a quelle attività che erano state colpite più duramente nei periodi in cui le restrizioni erano soffocanti. Ormai le difficoltà di questi settori non fanno più notizia, eppure si tratta di famiglie che nel giro di due anni hanno subito un calo sostanzioso dei loro redditi e che vivono in una condizione di incertezza costante. Una di queste categorie è quella dei cinema che, nonostante la zona bianca, non riescono, per vari motivi, a tornare ai livelli di incassi precedenti alla pandemia.
“La nostra ripartenza non è stata la stessa di altre situazioni – afferma Auro Pasqualini, presidente Cooperativa Nuova Immagine -. Dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo ottenuto. Sono ricominciate diverse attività e c’è una parvenza di normalità. Ma nonostante ciò, ci sono numerosi ostacoli burocratici, come ad esempio il green pass, che ci fanno perdere tempo alla cassa, creano intoppi di diversa natura e soprattutto inducono chi deve venire al cinema a pensarci due volte prima di uscire di casa“.
Il problema fondamentale è che il Covid ha condiziona fortemente il modo in cui la gente decide di spendere il suo tempo libero: “La clausura dovuta ai lockdown è diventata un’abitudine, la gente esce meno – spiega Auro Pasqualini -. Anche il cinema è a modo suo una pratica abitudinaria e se viene interrotta poi è difficile riprenderla. In realtà i dati, pur non essendo buonissimi, sono incoraggianti. Ho notato che c’è una grande ripresa del pubblico giovane, l’ho riscontrata anche tra gli studenti nelle convenzioni con l’Università. Evidentemente sono frustarti e hanno voglia di uscire. Quindi c’è stata un’inversione di tendenza, prima avevamo un pubblico per lo più anziano, ora vengono al cinema molti giovani”.
Tuttavia, persino i mesi che dovevano essere di ripresa sono stati sotto le aspettative: “L’estate non è andata bene – continua Pasqualini -, è stata peggio dell’anno precedente, visto dopo i primi mesi di pandemia c’era stato un boom. Ma adesso evidentemente le chiusure e alcune misure hanno scoraggiato un po’ il pubblico. Perciò, nei mesi estivi, abbiamo riscontrato una diminuzione del 20%. Ora c’è la preoccupazione che, con la risalita dei contagi, ci possano essere nuove chiusure che potrebbero creare molte difficoltà ad un settore già stanco. Ma noi stiamo facendo tutto il possibile, la nostra programmazione va avanti, abbiamo avuto ‘La scuola cattolica’ e adesso avremo ‘E’ stata la mano di Dio’ di Paolo Sorrentino”.
Il mondo del cinema, a Siena e non solo, sta dunque attraversando un periodo di crisi che potrebbe addirittura peggiorare, se l’emergenza sanitaria dovesse tornare a mordere. E al momento è difficile ipotizzare un cambio di passo: “Serve una comunicazione migliore – conclude Pasqualini -. Le nostre associazioni di categoria si sono mosse con spot che tranquillizzano sulla sicurezza nei cinema, ma la gente è ancora impaurita“.