“Alcuni esponenti delle Associazioni di categoria hanno rilasciato giudizi ed affermazioni di dubbio senso e fondamento. I lavoratori vivono situazioni di profondo malessere”

La Cgil ha risposto agli esponenti dei ristoratori che avevano dichiarato che i giovani non hanno voglia di lavorare e non accettano il lavoro offerto.

“Sulla stampa locale – denunciano dalla Filcams Cgil di Siena – assistiamo a stravaganti dichiarazioni sulla difficoltà di trovare personale nella ristorazione. Alcuni esponenti delle Associazioni di categoria hanno rilasciato giudizi ed affermazioni di dubbio senso e fondamento, accusando addirittura i candidati al posto di lavoro di dettare le regole ‘di ingaggio’ ai datori dei ristoranti, con dei veri e propri ricatti, soprattutto per pretendere paghe alte! E poi si cavalca l’ennesima bufala populista per nascondere le irregolarità e le pressioni che dilagano in questo settore: i giovani non vogliono durare fatica, tantomeno nel weekend, preferiscono lavorare in nero e percepire il reddito di cittadinanza”.

“Evidentemente tra alcuni rappresentanti delle nostre controparti si è abbassato molto il livello della discussione – sottolineano dall’organizzazione sindacale – e ciò ci rammarica profondamente. Se vogliamo affrontare il problema della mancanza di personale nella ristorazione in maniera seria e consapevole siamo sempre pronti, ma facciamolo stando nel merito delle cose e con onestà intellettuale!”

“Noi, da tempo – prosegue il sindacato -, vediamo e registriamo quotidianamente tra i lavoratori e le lavoratrici situazioni di profondo malessere: sfruttamento, orari giornalieri infiniti, turni massacranti e continuativi che vanno addirittura oltre i 7 giorni consecutivi (alla faccia del diritto al riposo!), assunzioni part time con orari effettivi da full time, lavoro grigio se non nero, utilizzo improprio del lavoro a chiamata, precariato, stagionalità a vita, sotto inquadramento, CCNL scaduto da oltre 4 anni, ecc”.

“Ma da persone serie manteniamo un profilo di concretezza e senso della realtà che va oltre la mera denuncia, – precisa il sindacato – perché oltre a far comprendere ai giovani quali diritti hanno e quali sono le norme contrattuali sul lavoro, che spesso vengono disattese portando a numerose vertenze, ci chiediamo come mai il settore della ristorazione non sia più attrattivo”.

“Invece di offendere i lavoratori – conclude il sindacato -, forse anche questi esponenti di Associazioni di categoria, nonché datori di lavoro, dovrebbero farsi qualche domanda su come si sono comportati finora ed iniziare finalmente a valorizzare le competenze e le indubbie professionalità che ci sono, non il contrario. Costruiamo tutti insieme un lavoro ed un turismo di qualità, a partire da quegli accordi territoriali sulla gestione della stagionalità da noi richiesti e da cui la Filcams Cgil Toscana, organizzazione sindacale più rappresentativa dei lavoratori del terziario in tutte le province toscane, è stata recentemente esclusa da parte di Confcommercio e Confesercenti”.

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