Per il primo cittadino senese: “Una grande operazione, che restituisce alla città un tesoro che sembrava perduto”
La “Biccherna” di Sano di Pietro è tornata a casa attraverso le mani del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini che in occasione della restituzione al comune di Siena ha lanciato l’idea di allestire temporaneamente un museo con tutti i pezzi recuperati. Grande soddisfazione da parte del sindaco di Siena Luigi De Mossi.
“Stiamo lavorando per avere un luogo, un museo, dove le opere d’arte recuperate a vario titolo, che siano restituite o ritrovate, possano transitare ed essere esposte al pubblico prima di tornare ‘a casa’ nei luoghi di provenienza – si è così espresso Franceschini, che ha aggiunto -. è un’idea in stato di avanzata realizzazione. Il museo sarà a Roma. Stiamo lavorando e tra qualche giorno vi daremo data e luogo. È l’idea di un sito dove le opere recuperate a vario titolo dai Carabinieri vengono esposte prima di essere restituite. Sarà un museo dell’arte salvata”.
Alla cerimonia, che si è svolta presso la caserma “La Marmora” di Roma, sede del Reparto Operativo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), hanno partecipato il Comandante TPC, Generale di Brigata Roberto Riccardi, il Sindaco della città di Siena, Luigi De Mossi, il Coordinatore del Comitato per il recupero e la restituzione dei beni culturali e Capo di gabinetto del MiC Annalisa Cipollone, il Direttore generale Archivi, Anna Maria Buzzi, il Direttore generale Archeologia, Belle Arti e paesaggio Federica Galloni e il Direttore dell’Archivio di Stato di Siena Cinzia Cardinali.
“A Siena, in particolare – ha aggiunto il ministro Franceschini – stiamo facendo tante cose importanti a cominciare dall’autonomia della Pinacoteca alla collaborazione in essere per Santa Maria della Scala. L’intenzione è che quando tornerà imponente il turismo dopo la pandemia e gli anni della guerra sarà necessario avere una molteplicità di attrattori”.
Il ministro, che ha consegnato la tavola nelle mani del sindaco Luigi De Mossi, si è soffermato su questi momenti: “Quando un’opera torna nei luoghi in cui è stata creata per le comunità è comunque un giorno di festa”. La ‘Biccherna’, una tavola fondo oro, raffigurante la “Flagellazione di Cristo” realizzata nel 1441, era stata segnalata nell’asta Sotheby’s di Londra del 7 e 8 dicembre 2016, lotto n. 22, dalla Direzione generale archivi. Dopo una lunga controversia con i detentori, grazie agli indirizzi formulati dal comitato per il recupero e la restituzione dei beni culturali e alla collaborazione dell’Avvocatura generale dello Stato, la Direzione generale archivi e la Direzione generale archeologia, belle Arti e paesaggio hanno potuto portare a compimento un complesso iter amministrativo per acquisire allo Stato italiano l’opera”.
“E’ un grande ritorno a Siena di un’opera straordinaria – ha affermato De Mossi -. Noi siamo soddisfatti del lavoro fatto dal ministero e dai Carabinieri. Si tratta di una grande operazione, che restituisce alla città un tesoro che sembrava perduto. Sono andato a Roma con un po’ di emozione: non sempre si ha l’opportunità di riportare nel proprio territorio un’opera d’arte così preziosa. La Biccherna del 1441 di Sano di Pietro, finita illecitamente all’estero, è stata recuperata dopo una lunga controversia internazionale con un paziente lavoro delle autorità governative italiane. Sono stato felice di ringraziarle del loro impegno a nome della città di Siena.Vista dal vivo la Biccherna recuperata è ancora più impressionante, vi sono riferimenti e appaiono richiami a tanti fatti e famiglie della storia senese. Ci ho trovato suggestioni che sembrano dialogare con la Flagellazione di Cristo di Piero della Francesca di Urbino, opera di pochi anni successiva. Ma il tema non è solo il recupero di un’opera d’arte, per quanto preziosa. Il tema vero e profondo è quello della difesa e valorizzazione del Patrimonio storico, artistico e identitario del territorio: un patrimonio di cui chi amministra è custode. Per questo è grande soddisfazione poter riportare a Siena una gemma a lungo dispersa”.
La “Biccherna” era un’antica magistratura finanziaria attiva a Siena dal XII secolo fino al 1786, i cui libri dei conti venivano rilegati utilizzando, appunto, delle tavolette dipinte con scene religiose e civili e con ritratti. Una di queste tavole (quella protagonista dell’evento) fu illecitamente esportata dall’Italia in Germania e nel 2016 battuta all’asta a Londra. Dopo un lungo contenzioso, nel mese di agosto 2021 grazie all’impegno della Direzione generale Archivi e dell’Ufficio Legislativo del Ministero della cultura, si è finalmente concluso un accordo transattivo dinanzi al Tribunale civile di Colonia, in esito al quale la Biccherna è tornata a far parte del patrimonio dello Stato italiano. La tavoletta, che era conservata a Roma presso la sede dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale, sarà destinata al Museo delle Biccherne, che si trova all’interno dell’Archivio di Stato di Siena, dov’è conservata la quasi totalità delle 124 tavolette di Biccherna attualmente note.