“Abbiamo 91 addetti di Pay care che rischiano il lavoro e 20 addetti di base digitale che hanno perso la commessa Mpse rischiano la Fis. Come Italia Viva vogliamo porre l’attenzione sulla tutela del lavoro”

“Ci siamo dimenticati il tema lavoro?”. Gli esponenti senesi di Italia Viva, Massimo Cava  e Paola Piombioni, provano a riportare il dibattito politico cittadino sulla priorità occupazionale, dopo le polemiche legate all’istituto Franci.

“Sembra quasi che ci sia dimenticati del tema ‘lavoro’ – continuano -, cosa da tenere invece ben in considerazione visto che abbiamo 91 addetti di Pay care che rischiano il lavoro e 20 addetti di base digitale che hanno perso la commessa Mpse rischiano la Fis. Come Italia Viva vogliamo porre l’attenzione su questo tema e rimette al centro di ogni dibattito e azione di politica del territorio, e non solo, la tutela del lavoro. Per questo siamo vicini a tutti coloro che, nei vari ruoli, stanno cercando di capire come la faccenda si evolverà”.

Stiamo seguendo con apprensione – proseguono gli esponenti di Italia Viva – gli sviluppi di quanto è successo nell’ultimo consiglio Comunale circa la Rinaldo Franci. Tutto da comprendere o ben chiaro a tutti. Una cosa però sembra esser sfuggita ai più. Visto il ruolo che ha Siena nel panorama culturale musicale grazie a realtà come Chigiana, Siena Jazz e Rinaldo Franci, eccellenze di docenti e studenti che tutto il mondo ci invidia, viene spontaneo chiederci, nel servire la città al di là di meri equilibri e i giochi di potere, a che pro mettere in crisi ora un simile patrimonio? Per contrasti politici? Rivalsa sul passato ancora troppo recente? Molto si può evocare, ognuno secondo la propria versione dei fatti o di lettura degli stessi, rischiando però di danneggiare quella ricchezza costruita a fatica e oggi a disposizione di tutti. E non di sola ricchezza culturale si parla”.

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