La commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd), licenzia il parere a maggioranza. Il direttore Casini Benvenuti: “Economia debole, con preoccupante caduta degli investimenti”

L’aggiornamento dei modelli che consentano di valutare quello che sta accadendo e l’impatto delle politiche, con un osservatorio particolare sull’emergenza, ma anche sulla ricostruzione, con temi in primo piano come innovazione e capitale umano, autonomia energetica e transizione verde, sistema infrastrutturale e accessibilità dei territori, pubblica amministrazione efficiente ed efficace, coesione sociale. E’ questo, in estrema sintesi, l’obbiettivo delle linee di indirizzo sul programma di attività 2021 dell’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana (Irpet), licenziate dalla commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd) con parere favorevole a maggioranza.

“Ci asteniamo, perché la Giunta non dà le indicazioni che dovrebbe”, ha dichiarato Marco Casucci (Lega).

“Non dobbiamo dimenticare chi eravamo prima del Covid: un’economia debole, con una preoccupante caduta degli investimenti” ha ricordato il direttore dell’istituto, Stefano Casini Benvenuti, illustrando il programma in commissione.

A suo parere, la Toscana centrale, che avrebbe la forza di reagire, rischia di essere congestionata per la mobilità di persone e merci. La costa, che ha vocazione logistica, ha bisogno di attrarre investimenti e deve risolvere i problemi infrastrutturali. Le aree interne, montane e del sud, soffrono per la lontananza dei servizi e la digitalizzazione potrebbe essere una prospettiva interessante. Negli ultimi anni l’ammontare degli investimenti pubblici in Toscana è stato di poco superiore ai due miliardi l’anno – ha ricordato Casini Benvenuti -. Se arrivassero in Toscana i fondi del Recovery Fund, stimabili in dieci-dodici miliardi, si potrebbero generare investimenti pari al doppio”.

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