Ancora una vittoria senese in terra francese

Dopo la vittoria di inizio luglio la splendida Galapiat up si ripete ancora, sempre a Pompadour, in una condizionata molto prestigiosa. La cavalla del senese Paolo Boschi vince la Coppa degli Anglo Arabi e conferma la sua attitudine alla pista francese. E’ stato un 15 di agosto comunque emozionante per il contradaiolo del Bruco che, nonostante l’assenza del Palio, ha potuto consolarsi con un’altra grande vittoria del suo gioiellino.

“Essendo un Gran Premio degli Anglo Arabi – afferma il proprietario Paolo Boschi – c’erano tanti cavalli di qualità. Non era facile ma dopo la bella prestazione di inizio luglio eravamo molto fiduciosi. Vincere è sempre difficile, un pò come una lotteria, ma sapevamo che poteva fare bene. Ottenere questi risultati è una grande soddisfazione per chi ci sta dietro; abbiamo fatto un grande lavoro, soprattutto all’inizio, perche’ il cavallo non era facile da gestire; lo abbiamo aspettato e finalmente nell’ultimo mese e mezzo ha fatto il definitivo salto di qualità. La corsa è stata abbastanza lineare: siamo partiti primi e arrivati primi. Nelle corse regolari non è così frequente e questo ci inorgoglisce ancora di più.”

Paolo Boschi è un importante proprietario anche di cavalli da Palio. Mondo che, a differenza di quello delle regolari, da un anno e mezzo a questa parte sta attraversando un periodo di crisi. I proprietari senesi stanno comunque continuando a investire ma dopo due anni di stop c’è il rischio che il parco cavalli si impoverisca. Negli ultimi due anni inoltre le corse di addestramento al protocollo si sono limitate ai soli lavori di Mociano.

“Secondo me – continua Paolo Boschi – questo rischio non c’è. Al momento i cavalli sono sempre tanti e, anche se con molte difficoltà, in questi due anni il numero dei soggetti iscritti al protocollo è sempre stato intorno ai 130. Fortunatamente oggi, a differenza di dieci anni fa, le corse in provincia ci sono in tutta Italia e anche se non li vediamo galoppare in Piazza del Campo possono correre a Ferrara, a Fucecchio e a Asti. Personalmente credo che debba essere rivista la modalità della scelta dei cavalli che poi accedono alla tratta perché dei 35 che sono inizialmente poi rimangono sempre 14/15. Del Palio manca tutto, manca quello sbalzo di emozioni che sono il pepe della vita e che facevano parte della nostra quotidianità. Il problema più grande lo vivono però i ragazzini che negli ultimi due anni si sono abituati a non vivere più la contrada. Ho una figlia di 15 e mi accorgo che i suoi coetanei si stanno adagiando alla realtà attuale frequentando sempre meno la contrada. Su questo bisognerebbe lavorare perché è proprio a quell’età che si creano le amicizie che poi ti porti dietro per tutta la vita. Se si vuole fare il Palio credo che ci si debba abituare a dei cambiamenti. Anche l’anno prossimo ci potrebbero essere delle limitazioni ma dovremo conviverci. Il Palio si è sempre adeguato ai cambiamenti della società: il Palio degli anni 60 era diverso da quello degli anni 70 e così via. Negli anni 90 e 2000 inoltre sono entrate in vigore nuove norme come la regolamentazione delle corse in provincia e come l’assenza dei purosangue; così dovremo fare anche oggi, convivere con delle nuove limitazioni.”

Lorenzo Vullo
Sono Lorenzo Vullo, un ragazzo di 23 anni, nato a Siena e laureato in Scienze Politiche e relazioni internazionali. Mi piace lo sport, la cultura, la politica e ho molto interesse per le nuove forme di comunicazione. Nel mio breve percorso lavorativo ho uno stage presso la redazione giornalistica di Radio SienaTV.

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