Direttore centro Santa Chiara Lab

Riccaboni: “Un’innovazione tecnologica ma anche organizzativa e sociale”

La città e l’Università di Siena ospitano l’innovativo centro Santa Chiara Lab, realtà di spicco a livello nazionale, attiva nella creazione di un dialogo costante fra i laboratori di ricerca e le aziende. Il Santa Chiara, presieduto dal Prof. Angelo Riccaboni, opera e promuove progetti legati al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, e si qualifica quindi come membro attivo nella diffusione di buone pratiche di sostenibilità nel territorio senese e non solo.

Il Santa Chiara Lab|Agrifood, è la divisione del Centro dedicata all’agroalimentare, qui ci si dedica al supporto dell’innovazione colturale, tecnologica, organizzativa e sociale, al sostegno all’imprese in direzione di uno sforzo verso la sostenibilità e ad attività di analisi degli scenari del settore agroalimentare. La divisione sembra particolarmente cruciale in una realtà come quella senese:” Il settore agroalimentare senese è il primo settore economico della provincia come numero di addetti e di imprese – spiega il Prof. Riccaboni – Ci sono dei comparti, come quello vitivinicolo, di eccellenza assoluta, quindi più strutturati con delle aziende più forti, il resto, come sempre succede nel settore agroalimentare italiano, è formato da delle aziende piccolissime, micro, per le quali questi cambiamenti non son facili da sostenere”.

Anche per questo il Santa Chiara Lab ha fra le sue mission quella di occuparsi sia di competenze trasversali, sia di agrifood, con il corso “Agritraining” in collaborazione con il corso di Laurea in Agribusiness dell’Università di Siena e il Siena Food Lab, le due cose si uniscono. Spiega Riccaboni:” Un corso per promuovere la conoscenza delle competenze trasversali nel settore agrifood, fra l’altro in riferimento a un argomento e un contesto centrale, com’è quello dell’energia”.

“Ci stiamo impegnando molto sulla promozione dell’innovazione nel settore agrifood, perché solo con l’innovazione le aziende piccole e medie possono affrontare le grandi sfide della sostenibilità, ma anche le sfide legate alla crisi post covid e legate purtroppo all’invasione dell’Ucraina. – Spiega il Prof. Riccaboni – Abbiamo come tema centrale quello dell’innovazione, che è un’innovazione tecnologica ma anche organizzativa e sociale, e quindi per esempio siamo molto impegnati sul tema della valutazione della sostenibilità delle imprese agroalimentari”.

Il Santa Chiara Lab vanta nella sua storia ed ha all’attivo importanti progetti e attività legate alle tematiche agrifood, i più importanti e i più recenti sono l’istituzione del Segretariato italiano (PRIMA), che ha il compito di attuare sul territorio nazionale il programma PRIMA che sostiene la ricerca e l’innovazione nel settore agroalimentare. PRIMA, Partnership for Reserarch and Innovation in the Mediterranean Area, è un’iniziativa di cooperazione scientifica promossa e finanziata congiuntamente dalla Commissione Europea e da 19 Paesi dell’area Euro-Med ed è guidata dalla Fondazione PRIMA, con sede a Barcellona, presieduta dal Prof. Riccaboni.

La divisione Agrifood ha avuto anche un ruolo centrale nella redazione di “Uniti nel cibo. Le esperienze e gli impegni delle imprese agroalimentari italiane per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica”, un documento realizzato nell’ambito del “Tavolo sulle filiere alimentari – Verso il Vertice dei Sistemi Alimentari 2021”, attivato presso il Ministero degli Affari Esteri, che sintetizza le esperienze e illustra 10 impegni concreti per favorire la sostenibilità delle imprese italiane del settore agrifood.  Il Centro ha inoltre promosso, con la Fondazione Monte dei Paschi, Siena Food Lab, il progetto per il trasferimento tecnologico del comparto agricolo della provincia di Siena e corso di alta formazione sull’innovazione agrifood (Siena Food Lab Academy) che supporta il dialogo tra imprese, innovatori, istituzioni e centri di ricerca del settore agroalimentare. Con questo progetto sono state accompagnate 60 aziende senesi in un percorso di adozione di tecniche colturali e gestionali basate sull’agricoltura di precisione.

“Il grande tema – non si stanca di precisare Riccaboni – è come far sì che le aziende si impegnino, trovando nella transizione un vantaggio anche economico. Le evidenze, i casi e le buone pratiche ci fanno vedere che chi si è impegnato per tempo su questo argomento ha trovato un vantaggio anche economico. – A tal fine il Santa Chiara Lab è attivo nel promuovere i “passaggi di innovazione” fra i centri di ricerca e le aziende – Del resto, non è più una scelta, la regolamentazione sarà sempre più attenta a questi argomenti, per cui chi non si pone in agenda questo tema probabilmente avrà delle difficoltà anche un domani”. Il messaggio è chiaro: il Santa Chiara dell’Università di Siena si impegnerà per facilitare e rendere il più possibile appetibile la transizione ecologica delle aziende agroalimentari, che avverrà comunque, volente o nolente, tra qualche anno, e dunque sarà bene farci trovare preparati.

L’intervista al Prof. Angelo Riccaboni.

Eleonora Rosi
Sono una giovane studentessa della facoltà magistrale di Lettere, maremmana di nascita, ho lasciato l'Argentario da quattro anni per vivere e studiare a Siena. Mi interesso di politica, ambiente e attualità, con il proposito di capire e raccontare la cronaca di un territorio tanto antico e ricco di storia quanto vivo e vitale come quello senese.

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