Gli infermieri sono in trincea da mesi nella battaglia contro il Covid-19, che ha fatto emergere situazioni e criticità vecchie e nuove: dalla carenza di personale alla necessità di dotarsi di nuovi strumenti per combattere il virus.

Per gli infermieri l’emergenza è iniziata già a febbraio scorso quando sono iniziati a crescere in maniera esponenziale gli arrivi di pazienti Covid negli ospedali. Ci siamo trovati costretti a dover rimodulare tutti i nostri assetti e a rivedere le nostre attività in situazioni straordinarie, con modalità diverse di lavorare. Sono diventati prioritari l’utilizzo dei dispositivi individuali di protezione e la parte diagnostica relativa ai tamponi: quest’ultima da attività routinaria e residuale è diventata il fulcro”.

È quanto ha sottolineato Michele Aurigi, presidente di OPI Ordine Professioni Infermieristiche Siena, nella giornata conclusiva del Festival della Salute 2020 tenutosi a Siena in modalità streaming dal 12 al 15 novembre.

Ma quali difficoltà hanno incontrato gli infermieri nelle strutture messe sotto pressione dall’emergenza sanitaria? “La difficoltà iniziale è stata soprattutto quella relativa ai dispositivi di protezione individuali: ce ne erano pochi e ogni giorno dovevamo attendere le dotazioni prima di lavorare – ha sottolineato -. Abbiamo cercato di garantire la massima sicurezza al personale ma chiaramente abbiamo a che fare con un virus estremamente contagioso e dunque le precauzioni sono fondamentali quindi l’attenzione da dedicare alla sanificazione è sempre maggiore”.

Altro tema è quello della carenza di personale: “Vi è stata un’immissione abbastanza importante nei mesi scorsi, tuttavia è andata a colmare quei posti vuoti che denunciavamo già prima dell’emergenza sanitaria. Il Covid-19 ha messo a nudo questo aspetto causato dai tagli al personale e i 5mila tra medici e infermieri inseriti nel sistema sanitario negli ultimi mesi sono andati a riportare alla normalità situazioni di carenza strutturali. Il problema – conclude Aurigi – è che lavoravamo in emergenza già nell’ordinario e ora stiamo affrontando lo straordinario. Per fortuna gli infermieri impegnati nelle strutture hanno dimostrato professionalità e abnegazione per reggere l’urto di questa situazione nuova, pericolosa e gravosa”.

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