“Una cittadinanza la puoi cancellare, la storia no!” recita lo striscione dell’Associazione Culturale Il Selvaggio

Sono passati settantasei anni dalla morte di Benito Mussolini, ma la sua figura pare ancora “rappresentare una temibile minaccia per i pavidi cuori di alcuni consiglieri comunali di Torrita di Siena i quali hanno trovato doveroso e di primaria importanza, nonostante la piena emergenza sanitaria (come i media non mancano di ricordarci), preoccuparsi di cittadinanze onorarie conferite ben 97 anni fa invece di guardare verso quei cittadini che, in carne ed ossa, tentano di sopravvivere ad una crisi sanitario-economica che pare non aver fine”. È quanto afferma l’Associazione Culturale ‘Il Selvaggio’.

La mozione presentata dalla consigliera Michela Contemori, alfiere e rappresentante locale dell’Anpi, e votata all’unanimità da tutti i presenti in consiglio comunale (eccezion fatta per il Consigliere Bastreghi il quale prima ha spiegato la sua contrarietà e poi ha abbandonato la seduta) è dall’associazione ritenuta “goffa, antistorica e probabilmente copiata ed incollata malamente”. 

“È penoso constatare che in piena crisi il pensiero principale del Comune di Torrita sia il cancellare parti di storia del secolo scorso e che il benessere della cittadinanza venga solo in secondo piano. – conclude la nota dell’Associazione senese – D’altra parte oggi ai cittadini di Torrita, come del resto d’Italia, interessa la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini mica il costante incubo della quarantena e delle chiusure che vanno avanti da oltre un anno”.

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