“Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori e al sindacato. Questo attacco fascista però non va solo condannato ma anche interpretato”

Il Partito Comunista ha espresso la sua solidarietà per l’assalto subito dalla sede della Cgil a Roma sabato scorso, analizzando quelle che a suo avviso sono le conseguenze politiche di questo gesto.

“Nel ribadire la massima solidarietà ai lavoratori Cgil dopo il vile assalto fascista di sabato scorso – afferma il Partito Comunista -, siamo costretti a registrare come purtroppo le nostre preoccupazioni fossero esatte. Draghi ha infatti già ordinato una stretta sulle manifestazioni e maggiori controlli sui cortei, all’alba di un autunno che si preannuncia caldissimo. Ecco a cosa servono i fascisti. Ecco a cosa è servito ai partiti di governo (tutti) mantenere in vita le formazioni neofasciste: meri strumenti per il voto utile e per provocare nuove strette autoritarie contro i lavoratori. Il fascismo non si strumentalizza. Si schiaccia”.

“Si cerca in ogni modo di mettere a tacere la giuste rivendicazioni dei lavoratori – continua il Partito Comunista -, nella nostra provincia la pressione del capitale è enorme, Geotermia in Amiata, Terme a Chianciano ed in tutto il territorio, Banca Mps, Multinazionali in Val d’Orcia, sono solo alcuni esempi di come il potere economico decide sulla politica asservita ai loro interessi”.

“C’è un sistema in crisi ma ancora molto potente – continua il Partito Comunista -. È in atto un piano preordinato. Banche, finanza e Confindustria stanno portando un attacco senza precedenti verso il popolo e i lavoratori (a quelli della Cgil va tutta la nostra solidarietà). Un dominio incontrollato verso qualunque parte del Paese manifesti dissenso si sta consolidando rapidamente. Ieri una grossa manifestazione a Roma è stata infiltrata da provocatori fascisti che hanno assaltato la sede nazionale della Cgil dove c’erano quattro (4) poliziotti a presidio di difesa.

Questo scellerato atto di violenza non va solo condannato – spiega il Partito Comunista -, va anche interpretato. Ha fatto molto scalpore: in tal modo settori di popolazione che protestano per il lavoro e per i diritti sociali o hanno legittime perplessità sulla gestione politica della crisi pandemica, e che non c’entrano nulla coi fascisti, vengono criminalizzati e messi a tacere. Questo accade un giorno prima dello sciopero generale dei sindacati di base che stava dimostrando una sensibile potenzialità”.

“Tutte casualità? Le violenze dei fascisti a Roma non fanno altro che rafforzare oggettivamente il grado di consenso del governo da parte di settori maggioritari del popolo impauriti dalla pandemia ed in cerca di rassicurazioni. Siamo dentro una nuova strategia della tensione dai contorni ancora da definire? Serve una analisi realistica, sangue freddo ed una grande determinazione nel portare avanti il progetto di opposizione a questi governi, espressione diretta del grande capitale. Non siamo nati ieri – conclude il Partito Comunista -, la ‘strategia della tensione’ la conosciamo bene. Lo sciopero generale di lunedì 11 ottobre e la manifestazione nazionale del Partito Comunista di sabato 30 ottobre contro il governo Draghi a Roma vanno nella direzione giusta per contrastare questa pericolosa tendenza”.

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