Salvatore Ladu detto Cianchino analizza la situazione attuale facendo un excursus di tutta la sua carriera

E’ arrivata anche la notizia dell’annullamento del Palio di agosto, rimane quindi una flebile speranza per un possibile straordinario a settembre o ottobre. Il mondo del Palio rischia uno stop di tre anni, dal 2019 al 2022, che non avveniva dalla Seconda Guerra MOndiale. Salvatore Ladu detto Cianchino, uno degli ultimi assassini dello scorso millennio, ha commentato la situazione attuale facendo anche un excursus di tutta la sua carriera.

“Quando correvo – ha detto – i giorni che precedono la carriera di luglio erano giorni di attesa che vivevo in prima persona perché in quei momenti rappresenti le contrade. Oggi tutto questo manca; per fortuna io non ho mai vissuto un’esperienza del genere come la pandemia e mi rendo conto che non correre per due anni è una cosa brutta, per i senesi ma anche per i fantini. Il Palio a Siena è vita ed è una macchina che mette in moto una città intera; spero ci possa essere la possibilità di correre uno straordinario”.

Cianchino, nonostante abbia smesso di correre da molti, è sempre nel mondo del Palio. Lavora a stretto contatto con fantini e cavalli e questo gli permette di conoscere in maniera approfondita i pregi e i difetti dei fantini di oggi. Un fenomeno degli anni 80/90 che può ancora trasmettere tanto e insegnare qualche trucco del mestiere ai fantini più giovani.

“Il Palio di oggi – continua Salvatore Ladu – è completamente diverso dal mio. C’era un’impronta differente e anche i dirigenti si muovevano in maniera diversa, ma capisco che fa parte di un processo di cambiamento che sta attraversando tutta la società. Anche l’organizzazione del Palio stesso è cambiata; io sono contrario ai continui stravolgimenti perché ho sempre preferito la qualità alla quantità. Sono cresciuto con una mentalità dove eravamo noi a metterci a disposizione delle contrade ma oggi mi sembra che tutto questo si sia rovesciato, spero che si torni a vivere le contrade come si vivevano un tempo in maniera più appassionata. I fantini di oggi sono allenatissimi, montano molto meglio di come si montava quando correvo io. Noi non avevamo tutta la preparazione che hanno oggi sia da un punto di vista mentale che fisico. Aceto, Bastiano, Massimino e il Pesse li avrei ammazzati tutti quando correvo, oggi guai a chi me li tocca; sono persone a cui tengo veramente e abbiamo davvero un bellissimo rapporto”.

Lorenzo Vullo
Sono Lorenzo Vullo, un ragazzo di 23 anni, nato a Siena e laureato in Scienze Politiche e relazioni internazionali. Mi piace lo sport, la cultura, la politica e ho molto interesse per le nuove forme di comunicazione. Nel mio breve percorso lavorativo ho uno stage presso la redazione giornalistica di Radio SienaTV.

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