Creare una sinergia tra scuola e aziende per rendere più semplice ed efficace il passaggio degli studenti al mondo del lavoro. E’ questo l’obiettivo che si propone il progetto promosso dall‘associazione policulturale sociale Valdelsana Il Masso, che ha già raccolto l’adesione di molte scuole della Valdelsa e che punta a raccoglierne altre nelle prossime settimane. Da metà marzo, inoltre, si apriranno anche le iscrizioni per i corsi imprenditoriali, rivolti ai giovani imprenditori già operativi e aspiranti.

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Un progetto per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro

Il progetto promosso dall’associazione Il Masso si rivolge agli studenti delle scuole superiori ed ha in programma una serie di incontri formativi per tutti gli studenti, a partire dalle classi seconde. “Saranno invitati i dirigenti di varie aziende” racconta Mauro Mori, segretario e promotore dell’associazione Il Masso, “per far conoscere a livello pratico quale sarà il lavoro che i ragazzi si troveranno a svolgere una volta usciti da scuola. Io invece mi occuperò della parte di formazione per l’avviamento al lavoro e per l’imprenditoria, coinvolgendo i ragazzi delle quinte. Proseguiremo con il progetto del Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), senza limitarsi alle due settimane di lavoro, spesso senza formazione, ma organizzando delle lezioni in aula con video e domande da rivolgere ai rappresentanti delle aziende coinvolte”.

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“Finora” continua Mori “le 150 ore previste dal Ctpo si traducono in un paio di settimane che gli studenti trascorrono in azienda, ma durante questo breve periodo non hanno la possibilità di capire veramente cosa succede. Con il nostro progetto, invece, vorremmo sfruttare tutte quelle ore con una formazione più mirata, in modo che i ragazzi, quando arrivano nelle aziende, riescano a capire come funziona nella pratica il processo di lavorazione. Andranno a vedere senza lavorare, ma intanto si renderanno conto se quella che hanno scelto è davvero la strada lavorativa che vogliono intraprendere”.

Obiettivo: creare un continuum tra scuola e lavoro

L’obiettivo principale del progetto promosso dall’associazione Il Masso è quello di creare una sorta di cuscinetto tra la scuola e il mondo del lavoro, fornendo ai ragazzi competenze concrete per affrontare il loro futuro dopo il diploma. “Attrarre talenti” dichiara Matteo Cervelli del Gruppo Panurania, “è la sfida più importante per un’azienda in crescita come la nostra. Dobbiamo sviluppare un percorso di formazione che sia il naturale proseguimento dell’educazione generale e teorica delle scuole superiori con l’applicazione pratica nel sistema dove i lavoratori si inseriscono. Nell’attuale sistema i ragazzi si possono trovare in difficoltà per normale ostacolo al cambiamento del sistema così come per il salto da studente a lavoratore”.

“Il nostro progetto” racconta Mauro Mori “è nato insieme ad alcune aziende della Valdelsa con le quali collaboriamo già da tempo per le raccolte fondi per l’ospedale di Campostaggia. Sono aziende operanti in diversi settori, ma tutte con il problema di riuscire a trovare le persone giuste per svolgere le mansioni richieste. Ogni azienda ha le sue tecniche, i suoi macchinari e i suoi software. Molto spesso manca una corretta interazione tra gli studenti e le aziende. Noi cerchiamo di fare da collettore tra la scuola, gli studenti e le imprese che cercano lavoratori. Siamo stati scelti per questo ruolo perché siamo un’associazione che lavora nel sociale, per la ripartenza in Valdelsa, e perché non abbiamo rappresentanze aziendali e sindacali”.

I protagonisti di questo progetto, quindi, sono gli studenti, sia quelli che frequentano gli istituti tecnici e professionali, sia quelli che frequentano i licei. “Buona parte delle scuole della Valdelsa hanno già aderito e molte sono anche le aziende che parteciperanno. Dobbiamo definire un format unico per tutte le scuole, senza distinzione tra i diversi indirizzi scolastici, così come sono coinvolte anche aziende di piccole dimensioni”.

Un progetto che si affianca al Pcto

L’attuale sistema scolastico prevede già un’interazione tra studenti e mondo del lavoro con il Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), conosciuto anche come alternanza scuola-lavoro. Esso consiste in 150 ore che lo studente deve svolgere come tirocinio in un’azienda. Molto spesso, però, questi tirocini sono poco formativi e non forniscono allo studente le competenze necessarie per approcciarsi a una certa mansione.

Il nostro progetto” racconta Mauro Mori “amplia l’attuale alternanza scuola-lavoro migliorandolo. Il problema delle scuole è quello di riuscire a trovare il tempo per andare nelle aziende e per introdurre i ragazzi nelle realtà lavorative. Noi ci occupiamo di mettere in collegamento le scuole con le aziende. Stileremo un calendario programmato con le aziende che hanno aderito al progetto, definendo degli incontri in cui i loro rappresentanti spiegheranno come funziona il lavoro. Inizialmente ci sarà una parte teorica in aula e poi faranno vedere la parte pratica in azienda, situazione Covid permettendo. La nostra priorità è sempre la sicurezza degli studenti, che nelle aziende saranno tutelati”.

Ingresso nel mondo del lavoro problematico

Entrare nel mondo del lavoro per i ragazzi che si sono appena diplomati è tutt’altro che semplice, così come non è facile per le aziende trovare personale adatto alle proprie richieste lavorative. Sembra esserci un distacco profondo tra i programmi scolastici e quello che realmente si trovano ad affrontare i ragazzi una volta che sono usciti da scuola. “I ragazzi che escono dalla scuola” spiega Mori “si trovano di solito in un mondo standardizzato, con un bagaglio generico di esperienze scolastiche. Quando arrivano sul posto di lavoro si immaginano spesso di fare qualcosa di diverso. In questa situazione si trova in difficoltà sia l’azienda che deve spiegare le proprie tecniche e macchinari al nuovo lavoratore, sia l’ex studente che ha imparato a lavorare con i macchinari della scuola e si trova di fronte a una realtà diversa”.

“Si tratta di un progetto non semplice” specifica Mori “ma vorremmo anche riuscire a mandare i ragazzi a fare due mesi di lavoro durante la pausa scolastica. Il nostro obiettivo è preparare al meglio gli studenti in modo che una volta usciti da scuola possano trovare lavoro. Quello che manca, almeno in Valdelsa, non è tanto il lavoro quanto piuttosto la manodopera specializzata”.

Un progetto che mira a formare anche giovani imprenditori

Il progetto promosso dall’associazione Il Masso coinvolgerà anche i ragazzi che hanno l’ambizione di mettersi in proprio. La scelta di aprire un’azienda non è affatto scontata e cela molte avversità e rischi che dovrebbero essere conosciuti prima di fare un salto nel vuoto. “Vedo molte attività aprire” aggiunge Mori “e dopo poco sono costrette a chiudere per la mancanza di basi reali dell’imprenditoria. Questi sono errori che con i corsi che stiamo predisponendo possono essere evitati, accompagnando lo studente a capire se è idoneo a gestire un’attività o meno, impedendo di fatto aperture e chiusure con conseguenti indebitamenti e delusioni personali”.

“Quando si decide di aprire un’azienda” conclude Mori “ci sono delle questioni da valutare attentamente e che possono rivelarsi cruciali per il successo aziendale. Questa è una cosa che alle scuole manca, bisogna entrare nell’ambito universitario per riuscire a creare degli imprenditori. Con questo progetto vorremmo dare una formazione anche a coloro che vogliono mettersi in proprio, facendo capire loro quali sono le reali difficoltà a cui andranno incontro”.

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