Abbiamo intervistato Maurizio Nicolello, direttore commerciale di Etruria Retail – supermercati ad insegna Carrefour, per sapere com’è andata la situazione nei supermercati negli ultimi mesi

Negli ultimi mesi la pandemia ha messo a dura prova moltissimi lavoratori. Tutti siamo a conoscenza dello sforzo a dir poco eroico che stanno facendo i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario per salvaguardare la salute di tutti noi.

Ma, soprattutto nel corso del lockdown della scorsa primavera, ci sono state altre categorie che hanno dovuto sopportare molti sacrifici, anche se ovviamente non si trovavano in prima linea. Tra questi ci sono gli operatori dei supermercati che, come tutti sappiamo, tra febbraio e maggio hanno continuato a lavorare senza sosta. Per sapere come sono andati quei mesi, abbiamo contatto Maurizio Nicolello, Direttore Commerciale del gruppo Etruria Retail – supermercati ad insegna Carrefour a Siena.

Come avete vissuto i giorni del primo lockdown?

“Nessuno in Italia si aspettava una situazione del genere in termini di paura e pericolo. Abbiamo dovuto seguire i vari DPCM del Governo, con le cose che cambiavano di giorno in giorno. Per prima cosa dovevamo pensare a come proteggere i nostri operatori all’interno dei supermercati e nei depositi; in secondo luogo dovevamo assistere i nostri clienti che si sono riversati nei punti vendita facendo scorta di generi alimentari. All’inizio venivano comprati soprattutto i prodotti basici come farina, lievito, olio. Tutti settori legati alla produzione della terra e in certi casi nemmeno i fornitori erano in grado di garantire la produzione che gli era stata richiesta”

È stato un momento di grande difficoltà per voi?

“Non direi che è stata una fase di difficoltà per il supermercato, abbiamo lavorato duramente, siamo stati sotto stress. Abbiamo avuto diversi turni di lavoro, dovevamo sanificare le strutture, c’era un maggior arrivo di merci. Una gigantesca macchina che si è messa all’opera al fine di portare avanti delle richieste del consumatore nel rispetto delle procedure del anti-Covid. Quindi non ci sono state difficoltà, ma solo stress. Tuttavia siamo contenti di quello che abbiamo fatto”

I vostri dipendenti hanno continuato a lavorare anche in quella fase così delicata, sono stati degli eroi?

“I nostri dipendenti hanno avuto un senso civico e un senso del lavoro estremamente alti, li ringraziamo tutti perché hanno affrontato dei turni massacranti e hanno gestito in alcuni casi delle situazioni di crisi da parte dei clienti stessi. Eroe però è un parolone, gli eroi sono coloro che hanno lavorato negli ospedali e che hanno messo a repentaglio la loro vita per salvarne delle altre”

Com’è cambiata la situazione con l’inizio della zona rossa?

“Secondo noi la gente sta vivendo questo secondo lockdown con maggiore tranquillità, non ci sono stati accaparramenti di merci se non immediatamente dopo il DPCM di Conte che ha decretato la zona rossa. Ma non ci sono code fuori dal supermercato, il lavoro si svolge tranquillamente dentro i punti vendita, la gente compra con parsimonia i prodotti, hanno capito che il lockdown non è una guerra, per cui non è il caso di correre a comprare i prodotti”

Si avvicina il Natale, cosa si aspetta?

“Spero che sia un Natale radioso per tutte le famiglie. A causa delle restrizioni nessuno potrà andare nei ristoranti, quindi ci saranno sicuramente maggiori consumi domestici. Ma siamo certi che gli acquisti si svolgeranno con responsabilità e tranquillità”

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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