Anna Carli e Antonio Ligios

Anna Carli, presidente del conservatorio senese risponde all’amministrazione comunale dopo la delibera sulla revoca della concessione dei locali del Franci

“Con la delibera votata ieri, il Franci viene sfrattato dai locali del Prato di Sant’Agostino ma il nostro futuro non finirà qui. Ci tuteleremo in ogni sede affinché gli studenti non perdano i corsi di formazione perché docenti e personale Ata non perdano il posto di lavoro. Soprattutto ci impegneremo affinché la città non perda una terza università”. E’ quanto ha fatto sapere la nuova presidente del conservatorio senese Anna Carli a seguito della delibera di revoca della concessione dei locali approvata ieri, a maggioranza, dal consiglio comunale.

“L’amministrazione comunale deve essere consapevole che togliere i locali agli studenti del Franci, per un fine che potrebbe essere anche rispettabile, cioè il fatto di destinarli agli studenti del Liceo Classico e Musicale E.S Piccolomini, significa impedire il passaggio del conservatorio allo stato, perché l’unica condizione che la legge per la statizzazione pone è che l’ente locale garantisca ad uso gratuito i locali sui quali ha sede attualmente il conservatorio. Quella delibera non solo crea un problema al Franci ma distrugge una ricchezza che questa città ha, basti pensare all’impatto di questo Istituto a livello internazionale”.

Un atto che cancellerebbe formalmente almeno l’impegno sottoscritto verso il Ministero dell’Università nel settembre 2019 attraverso il quale il sindaco di Siena si impegnava a rinnovare, con scadenza della convenzione fissata nel 2039, la concessione di comodato d’uso gratuito dei locali. A preoccupare sono le ripercussioni di questa decisione sul futuro del Conservatorio e di un pezzo importante della cultura cittadina.

Una scelta, quella sopraggiunta in sede comunale, che ha lasciato delle perplessità: “Mi ha stupito – ha detto Carli – perché 6 giorni dopo il mio insediamento ho spedito una lettera ufficiale al sindaco in cui chiedevo un incontro con il fine di collaborare per il bene del Franci e della città. Purtroppo non ho ricevuto risposta, anzi potrei dire che la risposta è stata la delibera”.

Al centro della guerriglia anche la nomina della attuale presidente: “La nomina è di competenza ministeriale che sceglie su una terna di soggetti proposta dal consiglio accademico – ha sottolineato il direttore del Franci, Antonio Ligias -. Il Ministero dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa ha ritenuto di scegliere la presidente Carli sulla base dei requisiti richiesti dalla normativa nazionale. Credo che siano da stigmatizzare anche i toni usati nella delibera, toni che esprimono cinismo istituzionale. Il Comune è sempre stato un soggetto con cui abbiamo collaborato e dal quale abbiamo ottenuto importanti risorse. Dobbiamo però ricordare che dal 2009 al oggi, l’entità delle risorse destinate al Rinaldo Franci è molto cambiata, in virtù della legge 205 del 2017 sulla statizzazione degli istituti musicali. Siamo passati da 1milione di euro del 2017 a 500 mila euro del 2019 fino alle 300 mila euro del 2020 e del 2021 per arrivare alle 50 mila euro deliberate nel consiglio comunale di ieri, nella delibera relativa al bilancio di previsione 2021/2023”.

“Comunque – ha concluso la Presidente – tuteleremo gli studenti, i docenti, il personale e sicuramente la continuità del Franci. Questa Istituzione può garantire un futuro per la città, non si può distruggere così”.

L’intervista ad Anna Carli, presidente dell’Istituto di studi musicali Rinaldo Franci

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