Nascono sulle lastre, vivono in teatro, ma amano giocare in strada.

Vivono di creatività, di idee, sono in pochi ma sembrano in 300.

Silvia Priscilla Bruni racconta i Topi Dalmata

Partiamo col dire che, sicuramente, il Topo Dalmata è una specie… particolare! Nasce sulle lastre senesi, ma punta a conquistare l’Europa. Il Topo Dalmata vive in teatro e, siccome v’è affezionato, vuol portare il teatro in strada! Il nostro filo oggi incontra Silvia Priscilla Bruni, il ‘produttivo nord-est’ del gruppo in quanto di origini venete e che oggi, con un racconto da favola, ci spiega come è nata la compagnia teatrale dei ‘Topi Dalmata’, ormai cara ai senesi grandi e piccoli che si trovano a far da spettatori (ma anche da protagonisti) alle mirabolanti imprese dei Topi e dei loro collaboratori.

Silvia Priscilla Bruni, come nascono i Topi Dalmata?

Io sono arrivata a Topi nati. Lì ho conosciuti da fuori, da spettatrice, li seguivo molto ed ho assistito a quasi tutti i festival di Teatropia che hanno fatto. I ‘topi originari’ sono l’attuale presidente Margherita Fusi e il suo compagno Alberto Massi, musicista. Il nome? Arriva direttamente da I Tenenbaum. Nel film, Chas Tenenbaum interpretato da Ben Stiller, alleva questi topolini bianchi a pallini neri, chiamati appunto ‘topi dalmata’. Beh, in natura, non esistono assolutamente! Margherita e Alberto hanno scelto questo nome un po’ per gioco e un po’ perché ai topi piacciono le cose particolari: le persone si ricordano di questo nome, anche perché i topolini sono buffi. Ai bambini fa pensare alle fiabe come al pifferaio magico. Ecco, per noi, i topi vanno riportati in città in quanto c’è bisono di cultura ed ironia.

Qual è il lavoro del Topo Dalmata?

Il taglio che diamo è molto familiare: siamo pochi, anche se sembriamo trecento. Siamo io e Margherita Fusi, Alberto Massi, Barbara toti e poi Alessandra Fantoni e molti, molti collaboratori. Il Covid ci ha messo in ginocchio per tante cose ma noi viviamo tranquilli, diamo lavoro a quattro persone. Di solito i progetti nascono tutti da idee proposte a pranzo: è giusto rischiare e andare oltre al naso. Io voglio lavorare sull’ironia nella fiabistica tedesca dell’800? E tutti rispondono con un bel ‘siii’! Cerchiamo di sperimentare e creare idee nuove, magari anche rischiando un po’. Poi ovviamente ci sono i bandi che propongono dei temi, ma anche in quel caso cerchiamo di giocare portando idee fresche. La creatività per noi è fondamentale: anche ai corsi o ai laboratori di teatro che proponiamo, cerchiamo sempre di spronare i ragazzi. Spesso i corsi di teatro ti assegnano una parte su cui lavorare, ma noi partiamo da prima: lavoriamo sul corpo, sulla percezione e la capacità delle pratiche creative. Creare e non eseguire. Lavoriamo sul potenziale, ecco perché facciamo questo.

Siete molto attivi anche durante l’estate…

Certo! I ragazzi del corso di teatro vengono a fare i tutor ai campi solari che organizziamo per i bambini. Così facendo, si crea un circolo virtuoso perché i bimbi imparano il teatro e i ragazzi imparano anche un mestiere. Il 20 luglio, invece, i sarà lo spettacolo teatrale ‘Lagath, una favola in chiaroscuro’. La storia parla di un cavallo che, fin da puledro, è il candidato ideale per diventare un grande campione. Invece, poi, rimane cieco a seguito di una malattia. Eppure… vince.

Ma i Topi Dalmanta sono famosi anche all’estero…

Siena è stupenda e meravigliosa ma non si può vivere in una gabbia dorata. Cerchiamo di andare oltre: Con The Brides Project, per la regia di David Glass, siamo andate in Cina, in Inghilterra ed il progetto è quello di toccare il mondo dell’Europa orientale. Con David Glass abbiamo messo in piedi un ensable di docenti e attrici: è piaciuto tanto in Europa. La compagnia delle Brides ha la sua sede in Danimarca e quindi abbiamo aperte le porte del nord Europa. Dopo la Cina, le Brides sono entrate nell’occhio. Un sacco di fatica, a volte è anche dispendioso, ma cerchiamo di dare il meglio e portiamo avanti il progetto con delle idee che rispecchino le nostre caratteristiche.

Ma i Topi Dalmata… dove abitano?

Adesso sabbiamo una nuova sede teatrale in Valli. Siamo rimasti vivi proprio per questo sogno, nonostante il lockdown. Adesso lì facciamo degli workshop internazionali, però abbiamo progettato lo spazio per fare teatro e offrire una formazione seria. I nostri allievi, nonostante il Covid, sono rimasti. Poi il nostro obiettivo è fare comunità, portare il gioco in strada, fare gente. Per noi il teatro è famiglia, i ragazzi imparano facendo esperienza e capendo come passare la loro conoscenza.

Ma quindi… Il Topo Dalmata, chi è?

Il topo dalmata mette d’accordo tutti. Rilanciare sempre, formare e creare!

Arianna Falchi
Penna e cuore, dal 1991. Credo nella potenza delle parole, unica arma di cui non potrei mai fare a meno. Finisco a scrivere sui giornali un po' per caso, ma è quella casualità che alla fine diventa 'casa' e ho finito per arredarla a mio gusto. Sono esattamente dove vorrei essere. Ovvero, ovunque ci sia qualcuno disposto a leggermi.

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